Al milite ignoto

     

Questa bellissima canzone di Claudio Lolli esprime il mio sentimento su questa ricorrenza: “ … dopo averci lasciato la pelle ci hai rimesso per sempre anche il nome“.
E poi il ricordo di mio nonno Flaminio, attraverso le parole di mia madre: ritornò dal fronte con il fegato spappolato perché, prima di andare all’assalto, gli davano da bere una specie di grappa. Ah, se non bastava… dietro c’erano i carabinieri che fucilavano chi arretrava. È proprio vero che la storia è una scuola senza studenti.

Ricordo con dolcezza che, nemmeno ventenni, io e il mio amico Gianni Morandi scrivemmo e affiggemmo nel circolo Tasso di Castelvetro un volantino che invitava a non celebrare questa ricorrenza. I carabinieri della locale caserma ci convocarono per redarguirci e il parroco, proprietario della sede del circolo, ci fece togliere il volantino. Il parroco era Don Alberto, lo stesso che., anni dopo, all’ultimo momento ci negò il teatro parrocchiale per il recital di Guccini perchè aveva letto i suoi testi e li riteneva inidonei per quel luogo. Se avesse saputo che “Dio è morto” era sì stata bandita dalla RAI, però veniva continuamente trasmessa dalla Radio Vaticana…  Tutto questo è riportato nel mio primo libro, “L’educazione sentimentale del manager”.

LA GRANDE GUERRA

 

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