Caro Lauro,
il libro “Dell’infanzia” è davvero molto bello.
Ho avuto anch’io l’opportunità di vivere un po’ d’infanzia in campagna; i miei genitori sono molto giovani e spesso, dovendo loro lavorare, fino a quando ho frequentato le elementari al pomeriggio mi lasciavano dai miei nonni paterni, che lavoravano nei campi e nelle risaie di Budrione. Credo di essere stato uno dei pochi della mia generazione a vivere quel contesto e a distanza di anni ritengo questo una fortuna. In particolare, sono sempre più affezionato al ricordo di mio nonno, un onesto contadino che con il suo lavoro ha mantenuto un’intera famiglia: avevo appena otto anni quando è venuto a mancare, ma credo che più di tutti abbia segnato nel mio intimo un’idea di leadership giusta che sto cercando di riprendere anche nel percorso con la mia psicoterapeuta. Non a caso, dopo la sua morte ho cominciato sempre di più ad allontanarmi da quel contesto di piccolo mondo a sé che era la casa di campagna dei miei nonni.
Anche se con notevoli differenze dunque (prima tra tutte, la mia è stata un’infanzia fondamentalmente solitaria, non avendo allora fratelli, sorelle o cugini) il tuo libro descrive situazioni che un po’ ho vissuto anch’io, e mi ha riportato alla mente ricordi che con piacere ho rincontrato.
Complimenti anche per la forma: l’idea dei piccolissimi racconti che letti insieme danno una forma a tutto il libro (il nostro Rigoni Stern era un Maestro in questo) è davvero ben fatta e riuscita.A presto Lauro! DDA
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