Ieri a Vignola, nella bella cornice dalla Sala dei Contrari del castello medioevale, si è tenuta la premiazione del “Concorso internazionale di poesia città di Vignola”.
Il mio testo, “Invecchiare”, pur non entrando tra i primi 45 lavori premiati (su oltre 900), è stato riconosciuto come prima opera di un vignolese classificata.
Pertanto, mi hanno chiamato sul palco, hanno letto la mia poesia e mi hanno consegnato la pergamena. La poesia è stata pubblicata anche nell’antologia che raccoglie le migliori opere e che può essere richiesta al Centro Studi di Vignola (059762796).
Il testo è uscito in uno dei corti giorni di gennaio, quando, girovagando per la campagna, ho trovato alcuni chicchi di uva, residui di grappoli lasciati lì da un vendemmiatore distratto.
Per contrasto sono andato a vedere una fotografia di alcuni mesi prima, quando i vigneti regalavano grappoli pieni e sodi.
Invecchiare
Un grappolo / rigoglioso e pieno / lasciato lì in ottobre / un piccolo / groviglio appassito / ritrovato a gennaio. / Per invecchiare / bisogna / farsi dimenticare
2 gennaio 2005
Mi è piaciuto giocare con le parole, quell’ appasssssssito che pare voler riprendere il rumore di un pneumatico che si sgonfia, quell’invecchiare che all’inizio, con le due consonanti ‘enne’ e ‘vi’ che si buttano sulla vocale più dolce, poi interrotta da una dura coppia di ‘c’ resa ancor più rigida dall’acca.
L’agrodolce della vecchiaia, la sensazione che, come diceva De Andrè, “Quando si muore si muore soli”, questo c’è in quelle poche righe, misto a una voglia di bel tempo e primavera, che prima o poi comunque arriva.
E’ stato un bel pomeriggio, finito con un aperitivo con le mie sorelle Mare ed Ebe e con Simo, pieno di risate e scherzi leggeri, per non prendersi mai troppo sul serio ma gioire di quello che c’è.
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