Di dischi, di libri e di altre sciocchezze

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Mi sono deciso e ho fatto imbiancare la casa. Tanto avevo tempo per spostare le cose, visto che il jet lag anche sta volta ha voluto giocare il suo ruolo fino in fondo. Come per i traslochi, queste sono occasioni per prendere in mano cose dimenticate da anni ed allora, nel rimetterle a posto, c’è quasi un religioso rito: quel libro lo lessi… c’è quella frase così bella…, quell’oggetto preso in quel Paese, una conchiglia di mari lontani o anche di una domenica pomeriggio a Rimini, d’inverno. Una pigna, una cartolina, qualche articolo di giornale chissà perchè conservato. Ah quel disco… e via sul piatto dove musica, fruscio e ricordi si mescolano in una armonia dolce e di piccola leggera malinconia per il tempo passato. E la memoria si perde in un cammino casuale, dettato dalle cose che ti capitano in mano e dai suoni del giradischi. È un bel viaggio, che si deve fare da soli. Così come non esiste nessun modo ottimale per catalogare i libri (per autore, per titolo, per genere?); alla fine ho fatto una scelta cromatica, disponendoli per editore e per collana, piccoli inserti omogenei di un mosaico che mi rappresenta e che mi dà la gioia del leggere!

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