E se mi trovassi a letto con un altro?

Questa sera io ed i miei amici Beppe, Stefano, Gianluigi e Sandro eravamo a cena in una piccola e accogliente enoteca delle nostre montagne. Tra buoni vini e piacevoli cibi parlavamo delle nostre vite, delle nostre ambizioni, di voler fare una lista civica alle prossime amministrative per la voglia di cambiare del basso la situazione stagnante della politica attuale. Non ci prendevamo troppo sul serio ma nemmeno ci sottovalutavamo. Si avvicina un signore e ci racconta, in dialetto modenese, una barzelletta: “L’etra sira me muìera l’am ed dmanda: e stam catès a let con un èter?” chiede la moglie al marito. E questi risponde: “Bè, ag fiacarèv al bastàun e ag mazarèv al can parchè al dev èser propria un òreb!”. Traduzione: Una moglie chiede al marito: “E se mi trovasti a letto con un altro?” E il marito risponde: “Gli romperei il bastone (bianco) e gli ucciderei il cane perchè deve essere proprio un cieco (per venire a letto con te)”. Abbiamo riso sinceramente, forse nell’inconscia consapevolezza che la barzelletta potrebbe funzionare anche scambiando i soggetti, quindi senza nessuna forzata vena maschilista. Ma abbiamo (ri) sperimentato che ridere fa bene!

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