Non sono un appassionato di calcio, pur avendo da sempre la mia squadra preferita che è il Milan, perché da bambino mi regalarono un paio di bretelle rossonere.
Il calcio, soprattutto in Italia e nei paesi non troppo evoluti, più che uno sport mi sembra un’epidemia che dilaga prevalentemente sui giornali e sulle televisioni, a campi spenti.
La recente vicenda Juve – Real Madrid mi ha fatto riflettere sullo spirito distruttivo che pervade questo nostro tempo. Forse sono condizionato dalla recente lettura di “Retrotopia” di Zygmunt Bauman, comunque non mi è piaciuto vedere così tanta esaltazione per una sconfitta.
Mi vengono in mente le parole del prof. Dioguardi: “Se rinunciamo alla meritocrazia saremo condannati all’equalitarismo dell’ignoranza”.
Dobbiamo esultare per le nostre vittorie, non per le sconfitte altrui.
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