Dopo due giornate confermo la prima opinione positiva. Una grande sagra di “paese mondo” con bellissime architetture esterne e molta multimedialità all’interno. Da vedere. Potrei scrivere pagine sui difetti di Expo, sulle questioni immobiliari mal gestite e sugli intrallazzi vari. Però sono della scuola che “quando si è in ballo si balla” e non guardi più i problemi passati ma le potenzialità attuali e future. Ho visto oceani di scolaresche che giravano sul grande mappamondo dell’Expo e molti giovani. Preferisco cosi. Se ci fosse stato il vuoto come mal prevedevano molte persone, i problemi e gli intrallazzi non si sarebbero sanati e quest’Italia avrebbe confermato la sua profezia auto avverante che tutto fa schifo e che non concluderemo mai niente di buono. Io preferisco così. Poi è un’opinione, quindi del tutto opinabile, fermo restando che consigliavo questo approccio già nel marzo 2015, due mesi prima dell’apertura e in piene polemiche, in questa intervista a ExpoWall.
Commenti
I commenti a questo articolo sono chiusi