I bambini non farebbero mai la guerra

Oggi, al termine di una giornata gratificante ma anche faticosa, ho deciso di fermarmi a mangiare un boccone. C’è un locale con due persone molto gentili che lo gestiscono e le cameriere sempre accoglienti: in più, fanno delle pennette piccanti niente male.

Mi siedo, ordino e mangio con gusto. Saluto un paio di persone che conosco e mi avvio alla cassa. Mentre mi intrattengo in chiacchiere con la titolare, si avvicina la cameriera che tiene per mano una bella bambina, che avrà avuto dieci o dodici anni. L’avevo notata al tavolo vicino con la nonna e la sorella. La cameriera mi dice: “Questa bambina ha visto che mangiavi da solo e voleva farti gli auguri di Buona Pasqua”.

Rimango sorpreso ma subito dopo faccio un grande sorriso alla bambina, la ringrazio e le dico di rimanere sempre così sensibile e gentile.

Salgo in macchina e metto su il valzer n° 2 di  Shostakovich, a palla. Sorrido soddisfatto e mi viene in mente la bellissima canzone di Giorgio Gaber: “Non insegnate ai bambini” e mi risuonano particolarmente queste parole: “…raccontategli il sogno di un’antica speranza. Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente. Stategli sempre vicini. Date fiducia all’amore il resto è niente”.

Buonanotte!

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