Il sangue dei pomodori

Questa è una storia sull’ingiustizia e sul sopruso che si consuma nelle campagne del Sud Italia e non solo, cui ogni migrante deve sottostare ogni giorno per poter sopravvivere. O forse neanche quello: infatti Suraka Jaifeh, immigrato del Mali, viene ritrovato cadavere sul lungomare di Mondragone con un sacchetto di terra in tasca e un foro di proiettile nella nuca.

Il libro racconta della rete di criminalità che gestisce e commercia la libertà umana e la scarnifica di qualsiasi diritto e dignità con lo sfruttamento agricolo e con la tratta della prostituzione, di chi occulta nella terra quanto di malato viene prodotto dall’uomo e di chi si arricchisce con le dipendenze e le fragilità del prossimo.

Racconta di carabinieri e poliziotti tenaci, di magistrati coraggiosi e di volontari generosi che si prendono cura di ogni individuo, in una realtà in cui l’identità dei braccianti viene cancellata per fare posto alla mera forza lavoro.

Il romanzo si tinge spesso di giallo e cattura il lettore in una trama avvincente. È un libro di denuncia ma anche di speranza, perché alla fine il bene trionferà sul male e Suraka Jaifeh potrà riposare in pace.

Tutti i diritti di questo libro saranno devoluti ad Emergency ONG Onlus per sostenere il programma “Eccellenza per l’Africa”.

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