Con una settimana all’isola d’Elba si è chiusa anche questa estate.
E’ un appuntameno ormai rituale, che trascorro a casa del mio amico Milvio e della sua famiglia.
Milvio è l’unica persona alla quale canto alcune canzoni accompagnandomi con la chitarra. Milvio è il mio pubblico, scandalosamente benevolo: arriva a dire che ho una voce dolce. In verità io strimpello appena la chitarra e fatico non poco a sintonizzare la voce con la tonalità degli accordi. Però ci metto sentimento, forse è quello che coglie il mio amico. E allora, una volta all’anno, gli faccio un piccolo concerto incentrato principalmente sulle canzoni di Guccini, con piccole divagazioni su Lolli, Dalla,… Dallo scorso anno al pubblico si è unita anche Grazia:
Ieri sera abbiamo passato una bellissima serata, con ottimo cibo, abbondante vino, chiacchiere importanti e appunto musica.
In verità la chitarra è un pò una tradizione delle mie vacanze elbane, specie con i bambini del campeggio, come in questa foto del ’92:
Quest’anno il tempo è stato molto bello e mi sono davvero riposato leggendo, dormendo e facendo il bagno.
Ho passato anche una bellisisma sera con Luisa e Francesco, due persone care alle quali devo molto per il mio libro “L’educazione sentimentale del manager“.
Come sempre mi capita, in queste vacanze di fine estate ho anche scritto diverse cose. il senso dei giorni trascorsi mi pare ben sintetizzato in questo testo ancora grezzo:
Un ozio attivo
Sì, si può lasciare che il tempo
scivoli pigro sulle nostre ore
come l’acqua salata quando si nuota.
Sì, si può leggere senza studiare
e far scorrere le parole ad una ad una
con un senso che finisce nella pagina girata.
Sì, si può lasciare al sole l’incombenza
di stabilire quando abbandonare il mare
perché l’ombra proiettata ci raffredda
Sì, si può lasciare che le chiacchiere
compongano leggeri passatempi
senza un senso per forza compiuto.
Sì, si può fare tutto questo perché
in fondo lasciarsi andare è un modo
per vedere cose altrimenti nascoste.
Questa ed altre cose scritte sono al solito posto, nelle “parole (in) crociate“.
La prima foto della spiaggia di Sansone è di questi giorni, la seconda l’ha scattata Andrea poco dopo ferragosto:
Il mare di settembre è davvero magico:
Sullo sfondo, nitida, la Capraia, isola a me tanto cara.
A destra, Andrea: il bagnino tecnologico.
Qui sempre con Andrea nel 1991, quando gli avevo da poco insegnato i primi rudimenti del windsurf, sport che mi piace ancora tanto.
Ritornato a casa, ho visto con piacere due belli e buoni grappoli di Pizzuttello nero, una delle dodici piantine di uva da tavola, antiche e collaborative del coltivar biologico che ho piantato lo scorso anno con mio cognato. Speriamo che anche il S. Anna di Lipsia, il Pizzuttello bianco, il moscato d’Adda, l’occhio di pernice e il moscato fior d’arancio seguano l’esempio. Per altro, anche il melograno ha già tanti frutti.
Bene, tuffiamoci nell’autunno con buona energia!
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