Papavero solitario

D’in su la collina della casa antica,
papavero solitario
alla campagna fiorendo stai
finché la mietitrebbia non ti recide.
Io solitario indugio in altro tempo
e sento che la beata gioventù vien meno
e che solinga incede la vecchiezza.
Ma con gli occhi e col cuore
non mi volgo più indietro
e mi godo un presente né  noioso o tetro.
Non so che ne sarà di quest’anni miei
o di me stesso,
né quando passerò la finale soglia.
Sento che anche l’anno venturo
ci saranno papaveri a colorare il grano.
E questo mi basta.

(Giacomo, scusa)

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