Romanzo reale: il commento di un giovane collega

Mi piace pubblicare i commenti che mi arrivano da lettori di Romanzo reale (e che mi autorizzano a farlo). Devo dire che per me rivestono un’importanza notevole, non inferiore a quella delle recensioni ufficiali, che comunque stentano ad esserci: se sei fuori dai giri commerciali, fare emergere il tuo lavoro è dura. Però io sono super sereno, sono e resto un dilettante che appunto scrive per diletto. Ecco il commento:

Lauro buongiorno, ho iniziato a leggere Romanzo reale: da subito si è rivelata una lettura agevole, scorrevole: grazie alla tua chiarezza chiunque riesce a capire concetti complicati. Ho letto le prime 100 pagine e un po’ tutti possono riconoscersi nei personaggi principali (Enrico e Libero) che hai introdotto. A volte è un “un pugno allo stomaco” specie la parte che riguarda la malattia di Sara. Mi ci sono imbattuto, anche se è parecchie pagine più avanti, perché è mia abitudine di lettura quella di andare anche a saltoni sui capitoli successivi per poi riprenderli man mano che avanzo nella lettura. Mi ha molto turbato la freddezza e la cronaca con cui hai narrato l’evolversi della malattia, e le emozioni di Sara e dei suoi familiari: troppo realistiche, mi sono sentito risucchiato. Non vedo l’ora che arrivi sabato e domenica per andare avanti.

p.s.:se ne volessi acquistare un paio di copie da regalare, lo trovo in Feltrinelli? Grazie e buona giornata.

Commenti

I commenti a questo articolo sono chiusi