Mi piace vagare
da solo
tra i filari di un autunno
che anche quest’anno ha mantenuto
la sua promessa.
Là in fondo
tra le foglie rosse della vite
intravedo la piccola casa gialla
dove sono sempre stato accolto,
quando il tempo fuori era proprio brutto.
Spunta il sole e io mi fermo, grato.
Mi sento un re e in parte lo sono.
Non sempre, ma adesso sì.
Verrebbe voglia di assaggiare queste zolle,
tanto sanno di buono.
Anche se è stata arata con lame di acciaio
la terra non è offesa e si prepara
ad accogliere altro seme.
Non è ‘terricidio’, come accade a noi miseri umani: è vita.
Il melograno si nutre per dare nutrimento
e con generosa pazienza aspetta di essere colto,
una rosa accenna provocante un tango seducente
adocchiando i ciclamini,
parte una danza che sa di amore e di passione,
di dolcezza ed energia.
La carreggiata sembra finire
ma là in fondo un’altra incomincia.
Basta saperci arrivare e non tornare indietro
per vedere quella meraviglia di viale alberato,
basta guardare e fare un click,
senza rubare nulla e senza nulla rovinare.
Grazie!
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