Febbraio 1981 a Corticella Paradiso, vicino a Verona. Prima di un concerto, nel casino che una volta, senza body guard nè i Megale di turno, caratterizzava il suo “camerino”, Guccini rilascia un’intervista a Radio Popolare. Poi il microfono resta acceso e cattura alcune “chicche” gucciniane, alcune delle quali non è corretto rendere pubbliche visto che quasi sicuramente Francesco non sapeva di essere registrato (comunque un paio di anni fa gli ho dato il CD con tuttta la registrazione).
Da questo materiale, che mi è stato regalato da Francesco Varanini, allora giovane redattore radiofonico (prima di diventare direttore operativo di Cuore e poi dirigente, consulente, professore universitario), ho tirato fuori tre spezzoni:
– Guccini e la cultura
– Guccini e la precarietà
– Guccini e La Locomotiva
Alla domanda “Che cos’è la cultura”, il Maestrone risponde con il suo stile: “Questa è una domanda del cazzo!”, poi però si perde in considerazioni sulle radici e sulle transizioni che mi sembrano attuali anche ora. E poi mi piace Guccini come sempre schietto e mai asservito alle logiche dominanti del tempo.
Poco dopo, sempre dentro l’intervista, Guccini discute con Milo Manara di precarietà ed è incredibile sentire due modi così diversi di interpretarla. Manara la vuole affrontare ed ha acquistato un camper (una casa con le ruote); Guccini invece aborra la precarietà e fa considerazioni che io condivido pienamente. Alcuni di questi pezzi (citando ovviamente la fonte) li ho utilizzati per un dialogo che c’è nel mio romanzo, “L’ultima nuvola”, che uscirà a settembre.
Finita l’intervista Guccini attacca con la sua chitarra “Anche questa sera la luna è sorta…”. Dopo poco uscirà l’ellepi Metropolis, con Bisanzio, Venezia, Antenor, Bologna, Lager, Black Out e Milano (poveri bimbi). Ho un bellissimo ricordo di quei tempi, ero stato al Kiwi a Piumazzo a sentire Guccini in concerto e dopo sono andato a salutarlo. Mi ha invitato ad andare a Montale (MO) all’Umbi Studios – Maison Blanche dove stava appunto registrando il disco. In questa bella cascina attrezzata con moderne tecnologie (ci hanno registrato Fossati, Mannoia, Vanoni…) Guccini, Fantini ed i musicisti lavoravano e soggiornavano: è lì che ho visto Francesco tirare con l’arco con una certa competenza. Va bè, dico questo perché prima ho messo la chiosa sui body guard ecc… ma Guccini con me è sempre stato ed è sempre molto accogliente e credo che faccia bene a proteggersi prima dei concerti. Mi viene in mente che ne “L’educazione sentimentale del manager” riporto dai miei diari di allora il primo incontro con Francesco, nel 1975, a casa sua.
Nel terzo video Guccini fa un’esilarante interpretazione de La Locomotiva, inventandosi un coro di bambini zizzolanti. Zizzolare, in dialetto bolognese, vorrebbe dire tremare o avere freddo, in verità si dice di una persona che quando parla fa collinare la esse in zeta, anche se quasi sempre noi emiliani facciamo l’opposto (sappa, succhero, sio can…).
So che Francesco non ama questa cosa di internet che brucia i tempi, consuma tutto…Però credo che sia uno di quei trend inarrestabili e quindi è inutile farsi il sangue cattivo. Quando dopo il concerto di Porretta ho messo in rete “Il testamento del pagliaccio” (a parte che ce ne erano già altre versioni), bè, ci sono state più di mille visite, gente che apprezzava, si scambiava commenti, si dava appuntamenti ad altri concerti, chiedeva di acquistare libri o dischi… Mi viene in mente che negli anni settanta un famoso complesso di Progressive permetteva che i suoi concerti fossero registrati. Certo, era una possibilità data a pochissimi eletti, viste le tecnologie del tempo, però dietro c’era un’idea moderna: non vendo le mie canzoni ma l’evento, lo spettacolo in diretta: e le emozioni non si clonano. Ci sarebbe da fare una riflessione su diritti d’autore, editori… ma lasciamo perdere. Gustatevi i video (audio) e ditemi cosa ne pensate!
Alcune foto:
1975, “recital” (allora si chiamavano così) a Castelvetro (Mo) nella palestra comunale perchè il prete ci negò il teatrino parrocchiale dopo aver letto i testi di alcune canzoni di Francesco, ignorando che Radio Vaticana aveva trasmesso per prima “Dio è morto”…
A Parma (2000) prima del concerto
A Pavana, agosto 2007. Francesco ha gli occhiali sopra le bozze de “L’ultima nuvola”
E infine, un omaggio al sempre giovane Francesco, che ha ancora la forza per fare bellissimi concerti e una mia foto da ragazzo cantando con leggera malinconia “Un anno è andato via della mia vita…”!
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