Il copione di vita

Il copioneBerne osservava la rigidità delle persone, che ripetevano comportamenti inutili o dannosi per se stesse, contrariamente ai principi dell’apprendimento e del modellamento per rinforzo positivo e negativo. Questo lo portava a utilizzare un termine tratto dal linguaggio teatrale, il Copione, che richiama una parte che dobbiamo recitare, a cui dobbiamo attenerci. Solamente l’Adulto non è nel Copione, ma nel qui e ora.

Quando siamo nel Copione utilizziamo esclusivamente gli altri due stati dell’Io, quelli più arcaici: il Bambino e il Genitore, nelle loro dimensioni negative ed inefficaci.
Dunque il Copione si forma nell’infanzia, in età precocissima sono già tracciati i nuclei fondamentali.
Si forma innanzitutto nei rapporti infantili primari, quelli con la mamma e con il papà. Perché i genitori mandano ai figli messaggi che costruiscono il Copione? Perché non mandano ai figli solo i migliori messaggi possibili, quelli che saranno utili al loro futuro? Perché la realtà è così poco idilliaca e così complessa, al di là della volontà degli attori?

I genitori sono esseri umani. Trasmettono molti loro messaggi in modo inconsapevole, i messaggi al bambino vengono infatti innanzitutto da ciò che essi sono, pregi e limiti, capacità e problemi. A volte, quanto trasmesso dal genitore al livello verbale è contraddetto dal livello non verbale.
Può avvenire che il figlio costituisca un problema per il genitore, che le relazioni che il genitore vive con difficoltà siano riprese ancora più intensamente col figlio, che il genitore abbia desideri che non si concede, i genitori possono “utilizzare” il figlio nella relazione tra loro due, eccetera, eccetera.
Le situazioni possono essere molteplici e sfaccettate, la rete di rapporti familiari è complessa, ne fanno parte problemi non solo psicologici, ma anche materiali.
Inoltre, il bambino recepisce sulla base delle proprie capacità, ovviamente limitate, a partire dai messaggi emozionali. Si tratta però di input fortissimi e durevolissimi, perché vengono colti in un momento di altissima recettività ed in modo preconscio.

Perché sviluppiamo il Copione? Perché ci è necessario? Da bambini, sensibilissimi recettori a odori, tensioni corporee, movimenti, toni di voce, attentissimi osservatori dei comportamenti dei genitori, cerchiamo continuamente soluzioni alla domanda: “Qual è il modo migliore per ottenere quello che voglio, adesso?
In sostanza, il Copione ci è necessario per sopravvivere da bambini, per adattarci ai nostri genitori con le capacità che abbiamo in quel momento e nella situazione di totale dipendenza dell’infanzia.

La profondità e la persistenza dei messaggi ricevuti all’inizio della nostra vita e le decisioni conseguenti che abbiamo assunto sono fortissimi. Il guaio è che nella vita adulta sono inadeguati, inefficaci e dannosi, non ci fanno stare per niente bene.
Però anche da adulti, a livello inconscio, confermare quelle decisioni ci è necessario, cambiarle ci terrorizza.
Ecco perché per modificare il Copione occorre un lavoro profondo e spesso non bastano una decisione razionale o la forza di volontà.