grigliata, chiacchiere, letture e buon vino

Puntuale come i temporali di ferragosto, venerdì sera classica grigliata chez moi.



Per mettere a tavola tutte queste persone, l’organizzazione è oliata alla perfezione. Arriva Vinicio e prepara la griglia, Pier Paolo ci delizia con sontuose bottiglie di vino, Beppe è addetto al piatto forte, la carne: costine, fiorentine chianine, pancetta, salsiccia…



Qualcuno porta la cocomera, qualcun altro il dolce, io mi concentro sul mettere a disposizione il sito, fornire insalata, pane e…liquori e sigari al top, apparecchiare e lavare piatti e posate e bicchieri! Quest’anno c’erano anche straordinari porcini freschi raccolti in mattinata da Pier Paolo e Gigi, il signor Vitellone (sulla cui testa lucida appoggio la mano):



La grigliata è stata anche l’occasione per la presentazione ufficiale di “Armentarola – Falzarego e ritorno“. Stefano ci ha fatto la sorpresa di una bellissima e buona torta con dedica (Agli autori scrittori Lauro, Carlo e Beppe):



Immancabile lettura semi seria di alcuni brani, compreso un commovente ricordo di un amico che pochi mesi fa se ne è andato:





Serata leggera e piacevole, una sintesi dello spirito che ben ha colto Judith nella prefazione di “Armentarola e Falzarego“. Immancabile partita a pigugno: io e Beppe abbiamo perso alla bella con Adriano e Gigi. Ad un certo punto ho commentato una giocata ardita di Beppe, mio socio incommensurabilmente più bravo di me, al che mi fa: “Sta mò a vader che adesa mè a t’insegn a screvèr e tè t’misegn a zughèr a chert!” E giù risate. Come quando Vinicio raccontava dell’ultima battuta a caccia di caprioli, rigorosamente all’interno del piano di abbattimento provinciale, e noi ironizzavamo sul fatto che Carlo ha moglie e figlia vegetariane. Poi Fausto non ha potuto non dire: “Mi piacerebbe dare un fucile anche ai caprioli”. Ho sentito un rumore nel bosco: forse erano i due caprioli, che mi hanno massacrato il pesco e che mangiano il tronco delle giovani acacie, che annuivano. Mentre finivo di lavare i piatti, erano circa le quattro, mi è salito dal cuore un fischio: era la melodia de “Gli amici“, di Guccini.

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