IL CASO ABOUBAKAR SOUMAHORO

È evidente che il “caso Aboubakar Soumahoro”, deputato eletto nel collegio uninominale di Modena nella lista Alleanza Verdi e Sinistra, non può lasciare indifferente chi, come me, ha scritto “Il sangue dei pomodori”.

Ho voluto denunciare, pur sottoforma di romanzo, la vergognosa condizione di schiavitù di tantissimi essere umani. Mi sono documentato con rigore leggendo migliaia di pagine di atti giudiziari, articoli di cronaca e ricerche sul triste fenomeno.

Ho toccato con mano che è un mondo anche opaco, per essere buoni. A pagina 118 scrivevo: “La squadra del capitano Albano aveva riscontrato connivenze consolidate di alcuni Patronati che fornivano assistenza agli immigrati, funzionari della DTL-Direzione Territoriale del Lavoro di Foggia e Bari, nonché un alto dirigente del Ministero “. Nel dicembre 2021 venne arrestata la moglie di un ex Prefetto di Modena per irregolarità gravi nella gestione di strutture che dovevano assistere i migranti.

A pagina 242: “Personaggi intermedi. Inoltre, false cooperative che annoverano tra i soci centinaia di immigrati dediti alla raccolta dei pomodori…”. E adesso scoppia il caso della cooperativa della suocera e della moglie del Deputato.

Ho seguito con molta attenzione la puntata del 24 novembre di Piazza Pulita, su LA7, nella quale ha lungamente parlato Aboubakar Soumahoro. Riguardatevela in rete e fatevi la vostra opinione.

A me resta la sensazione, forte e sgradevole, di una vicenda squallida e piena di irregolarità. Mi resta anche la rabbia nel vedere finire nel dimenticatoio la realtà infernale del capolarato, sopraffatta dalla forse inevitabile grancassa della speculazione politica.

Lasciatemi però dire che, qualsiasi cosa succeda intorno ai migranti, vivere in un Paese che accetta situazione diffuse di schiavismo mi disgusta.

Lauro

2 dicembre 2022

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