UN NUOVO DISCO DI FRANCESCO GUCCINI
Care Naviganti e cari Naviganti, si sa che a me scrivere piace. Un po’ meno che leggere, però mi piace tanto.
Ci sono notizie, piccoli avvenimenti e altre occasioni nelle quali mi dico: “Mi piacerebbe scriverci qualcosa”.
Però non mi va, come facevo un tempo, di prendermi un impegno fisso su qualche rubrica: vorrei avere il lusso di scrivere quando mi piace, senza costrizioni.
E così mi sono fatto in proprio questo format, davvero senza pretese.
Il primo testo che scrivo riguarda l’uscita dell’ultimo disco di Francesco Guccini: “Canzoni da intorto”.
Confesso che quando ho appreso di questa uscita, la prima reazione è stata di preoccupazione, avevo il timore che si trattasse di un progetto promozionale azzardato e incoerente. Il titolo, poi, mi aveva fatto pensare a una cover di sdolcinate canzoni d’amore degli anni Sessanta.
Quando ho letto gli articoli dei giornali, e visto diversi video della conferenza stampa che si è tenuta alla Bocciofila Martesana di Milano, ho trovato la sorpresa: 11 canzoni di lotta e forsanche anarchiche.
Il vecchio Guccini ancora una volta ci sorprende: solo lui poteva usare “Morti di Reggio Emilia” o “El me gatt” per intortare qualche ragazza, nei favolosi anni sessanta.
E così ci regala una reinterpretazione di undici canzoni sicuramente non canzonette, cantate immagino con coraggio e passione.
Dico “immagino” perché non ho ancora ascoltato il disco.
Lo farò. Però ho voluto fare pubblicamente ammenda per il mio pregiudizio.
Lauro
29 novembre 2022
Commenti
Questo articolo ancora non ha commenti. Vuoi essere il primo?