Quando il sax di Danilo Tomasetta ha attaccato con malinconica grazia le note di “Ho visto anche degli zingari felici”, le oltre trecento persone (sold out) presenti al Teatro Galliera hanno avvertito un brivido salire dalla schiena agli occhi. Lo so perchè noi “Lolliani” siamo una tribù particolare e resistente. Un grazie a Pino per la squisita cortesia.Anche la chitarra di Roberto Soldati era la stessa, un po’ più imbiancata, di quel disco. Mancava Corticelli, al basso, che accompagnò la presentazione del mio libro che aveva proprio la prefazione di Claudio Lolli. Paolo Capodacqua invece c’era, come a Rubiera: questa volta però incredibilmente con la chitarra acustica:
Gli Zingari sono arrivati dopo la prima parte, aperta con “Viaggio”, una canzone che mi è nel cuore. E poi “Donna di fiume”, “Analfebatizzazione”, “Adriatico”, “Quando la morte avrà”, “Intermittenze”, “Da Zero e dintorni”…
E’ vero che il tempo passa, d’altronde fa il suo mestiere!
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