“L’educazione sentimentale del manager – il valore delle radici” è un libro composto di due parti: i miei diari dal 1972 al 1978 e un’intervista nella quale racconto come, nel 2005, interpreto il mestiere di dirigente. La splendida prefazione è di Claudio Lolli.
In questo libro ho trascritto i miei diari della tarda adolescenza, ovviamente rendendo anonimi volti e luoghi. Una di queste amiche l’ho persa di vista nel 1978 e qualche mese fa ci siamo ritrovati su Facebook. Ogni tanto ci scriviamo e spunta un’amicizia “liquida” che in parte fa rivivere quegli anni di allora: eravamo nel 1974. Le ho mandato il libro e lei mi ha scritto belle parole che per me valgono più di blasonate recensioni. Le pubblico non per vanità, davvero non ne ho bisogno: però voglio significare quanto preziose siano le relazioni in questo mondo sempre più finto e più falso.
Scrivere questo libro è stata una bella esperienza, che mi ha fatto rivivere gli anni dell’adolescenza e della prima giovinezza, ritrovare amiche ed amici che non vedevo da tempo.
Le diverse presentazioni, qualche articolo, l’intervista su Radio24 e quella su TRC, sono davvero state occasioni per incontrare persone amiche e anche persone nuove, insieme alle quali concedersi il lusso di discorrere per un paio d’ore. Grazie all’avventura del libro ho ricevuto pareri, commenti e giudizi lusinghieri ed anche emozionanti. In particolare da vecchie amiche e da attuali amici, dai miei collaboratori, da alcuni imprenditori che aveva partecipato a corsi di management di cui ero docente, dalle mie sorelle, da alcuni componenti il Cda dell’azienda che amministro e da alcuni insegnanti del Centro Berne, presso il quale ho frequentato la scuola di counseling. Sono carezze belle e calde, grazie!