Roma, 15 giugno 2006

L’occasione è stata un importante convegno dell’Associazione Nazionale Sociologi, alla quale sono iscritto, presso l’Istituto “Luigi Sturzo” di Palazzo Baldassini. Il Presidente Pietro Zocconali, che sino a giovedì avevo sentito solamente per telefono o letto per mail, è stato davvero affettuoso nel presentare il mio libro.

Ha ricordato che è un libro nel quale si parla della crescita e della formazione di un ragazzo, con le sue angosce e le sue crisi esistenziali, leggendo su questo punto alcuni pezzi del libro che mi hanno davvero commosso per come li interpretava.

Pietro ha ricordato la fortuna che ho avuto nel conoscere Lolli e Guccini, che ha definito “due geni della canzone d’autore e di rottura (nel senso buono del termine) degli anni della contestazione giovanile, il famoso sessantotto ormai passato alla storia come forte momento di contestazione e di cambiamento epico generazionale”.

Ha parlato delle mie sofferenze e dello stress della scuola, i primi amori, il non sentirsi di bella presenza, l’influenza di Luigi Tenco e le letture di Pavese.

Proprio nella mattinata ho avuto una grande emozione, quando il professor Franco Ferrarotti (considerato a pieno titolo il decano della sociologia italiana perchè ottenne nel 1961, all’Università degli Studi di Roma La Sapienza, la prima cattedra di Sociologia istituita in Italia) ha ricordato, tra le altre, l’amicizia con Cesare Pavese. Cavolo, per la prima volta avevo davanti e potevo parlare con uno che Pavese lo aveva davvero conosciuto e gli era stato amico. Gliel’ho detto quando sono andato a farmi autografare il suo ultimo libro: “Nelle fumose stanze, la stagione politica di un cane sciolto”, e Ferrarotti mi ha fatto una bella dedica in merito.

Successivamente gli ho regalato “L’educazione sentimentale del manager” con immancabile dedica.

Tornando alla presentazione, Pietro Zocconali ha evidenziato che anche la gioia di vivere e l’allegria si trovano nella prima parte del libro. Poi ha continuato: “Sentite ora il giovane Lauro che vuole cambiare il mondo, magica e sana utopia dei ragazzi di sempre!” ed ha letto alcune riflessioni che facevo più di trent’anni fa sull’ingiustizia.

Pietro ha ricordato che in estate facevo l’animatore nei soggiorni per adolescenti, e le mie prime esperienze con i diversamente abili, come li ha chiamati lui. Ha letto un episodio veramente divertente, quando andammo con un pulmino pieno di handicappati a sentire un concerto proprio di Claudio Lolli.

Dopo diverse considerazioni, calde ed autentiche, che ho sentito davvero sincere, il Presidente dell’Associazione nazionale sociologi (alla mia destra, nella foto sotto) ha concluso in questo modo: “Lauro Venturi è un collega che ha avuto il coraggio di confessarsi; e mi ha fatto venire in mente un libro che amo molto: “Le confessioni”, di Jean Jacques Rousseau. Lauro in questo modo è riuscito a diventare un mio amico di gioventù e lo diventerà anche per chi di voi vorrà leggerlo”.

Bè, se scrivere il libro è servito a conoscere persone nuove e farsi conoscere a persone come Pietro, il suo scopo lo ha pienamente raggiunto, senza “se” e senza “ma”.

Quando ho toccato il mio turno, ho parlato una decina di minuti seguendo una traccia che mi ero fatto un po’ in treno e poi durante i lavori del convegno. Ne riporto le immagini non per narcisimo, ma perchè mi piace condividere con chi mi legge ciò che tenevo sotto agli occhi mentre parlavo.

Il testo dell’intervento, ricostruito abbastanza fedelmente, è visionabile cliccando qui.

La bella giornata di Roma si è inserita in una settimana piacevole, utile ed istruttiva.

Al mercoledì ho partecipato ad un bel seminario di Luciano Ziarelli, l’inventore di Smile Manager, una modalità formativa accattivante perchè utilizza molta multimedialità ed offre riflessioni davvero interessanti. Il titolo di questo seminario è “In-certi del mestiere” e mi ha fornito tanti spunti, alcuni utilizzati anche per l’intervento al Convegno ANS, e diverse conferme.

Dopo avere lasciato la bella e calda Roma sono rientrato in treno ed ho incontrato uno dei miei primi collaboratori, oggi affermato commercialista e docente universitario, con il quale abbiamo fatto una bella chiacchierata, che non risentiva dei tredici anni che sono passati dall’ultima volta che ci eravamo visti.

Al venerdì mattino presto sono passati a prendermi Beppe e Carletto, i miei cari amici coautori di “Armentarola – Falzarego”.

Siamo andati a Rapallo dove ci aspettava Piero, l’altro caro amico che ha da poco acquistato una elegante barca. Abbiamo di fatto varato l’imbarcazione con tre giorni di mare e divertimento, con un tempo non proprio favorevole che però ci ha regalato ugualmente alcuni bagni.

Venerdì , dopo una straordinaria cena, abbiamo dormito in barca, a Porto Venere. Al mattino ci è stata regalata una bellissima vista.

In Piazza Montale, a Porto Venere, abbiamo pranzato vicino a una bella finestra e letto la poesia di Montale scritta su una lapide accanto, occasione per scriverne una, in diretta, su un nostro conoscente. Per quanto riguarda la comparazione di temi e stili…bè, meglio lasciar perdere!

Le risate sono state tante e piene, e ne abbiamo giovato con grande leggerezza e felicità.  Se è il preludio dell’estate, bè, questa settimana di formazione manageriale, presentazione del libro e mini vacanza con gli amici è davvero andata alla grande!