All’interno del bellissimo evento “L’Orto delle competenze”, è andato in scena l’adattamento teatrale di Judith Pinnock e Francesco Brandi, tratto dal mio libro.
Ormai Francesco e Judith è come se avessero vissuto com me quegli anni settanta, senza se e senza ma belli e di costruzione. Hanno infatto letto i miei diari diverse volte e scelto con intelligenza e sentimento alcuni pezzi che l’attore Ugo Dighero ha interpretato magistralmente. Ogni tanto Claudio Lolli, accompagnato da un sontuoso Paolo Capodacqua, cantava quelle canzoni che in quegli anni lontani mi erano balsamiche, mi facevano riflettere ed emozionare. Mi sono emozionato come allora e in quello spettacolo che metteva sul palco un pezzo della mia vita, mi ha fatto volere ancor più bene a quel Lauro post adolescente e pre uomo maturo di allora, del quale ogni tanto passava veloce qualche fotografia di trent’anni fa.
Guarda il video, una piccola sintesi dello spettacolo.
Ringraziare Judith, che ho conosciuto alla presentazione alla Feltrinelli di Bologna nel febbraio scorso e che ha scritto anche la bellissima prefazione di “Armentarola – Falzarego e ritorno”, non sarà mai abbastanza: mi ha fatto forse il regalo più bello degli ultimi anni. Ho ammirato e apprezzato l’energia decisa ma anche ironica di Cecilia, la sua compagna di avventura ne L’Orto delle competenze, evento che secondo me ha seminato ben aldilà di ogni più rosea previsione.
Sono stati due giorni belli nei quali ho coordinato anche la tavola rotonda “Il lavoro che forma: esperienze ed apprendimento“. Ho conosciuto tanta gente nuova e respirato l’affetto di tante persone che mi sono vicine e care. Ho anche imparato molto: sono più ricco e contento!