Care amiche e cari amici internauti che avete seguito me e Beppe in giro per l’Italia su questo sito, Facebook e Instagram, socializzo una riflessione nata durante il viaggio: l’Italia è molto bella.
La sua bellezza è soprattutto nella sua diversità. A volte passavamo in poche ore dal mare al fresco di boschi a oltre 1.500 metri. Oppure da città vive di turisti come Matera e Alberobello a posti isolati come San Pantaleone o Brognaturo.
Abbiamo attraversato sterminate pianure di grano e ulivi, visto splendidi borghi abbarbicati sui cocuzzoli e laghi ameni. Abbiamo pranzato in sontuosi ristoranti e in bettole da pochi euro. Siamo stati ospiti di un inviato di guerra e di persone che a malapena parlavano correttamente l’italiano. Abbiamo però trovato una diffusa gentilezza nelle persone, che spesso ci consigliavano itinerari e luoghi da visitare.
E allora, curva dopo curva, pensavo che l’Italia è bella così com’è e che se ne perdessimo alcuni pezzi per andare più veloci insieme ai tedeschi, ad esempio, non faremmo un grande affare. La storia d’Italia è piena di contraddizioni, occupazioni militari, parassitismi e forzature, però esiste un senso di nazione: l’Italia non nasce da una fusione a freddo. E allora, pur auspicando una migliore efficienza della pubblica amministrazione, la sconfitta di mafia, ‘ndrangheta e camorra (che prosperano beatamente nel profondo nord e ne hanno intaccato la società), migliore manutenzione al territorio etc, voglio sentirmi italiano. Voglio sforzarmi a non puntare solamente il dito: “Non chiedere all’America cosa può fare per te ma cosa tu puoi fare per l’America” diceva più o meno John Kennedy.
E io riprendo una canzone dell’indimenticabile Giorgio Gaber: “…io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono”. E allora, fratelli (e sorelle) d’Italia viaggiamo perché viaggiare mantiene la mente aperta e cura miracolosamente il razzismo. Buon viaggio e w l’Italia! Lauro
PS: sono stato tra i primi a utilizzare Facebook ma nel 2018 ho deciso di uscirne perché stanco di leggere commenti astiosi, superficiali, spesso rancorosi e violenti. Ho riaperto recentemente questo profilo per promuovere il mio ultimo libro, che è un viaggio dentro l’esistenza e nel mondo: dopo questo zigzagare per l’Italia, tornerà alla sua funzione originale. Chi mi vuole incontrare in rete mi trova qui.
Commenti
I commenti a questo articolo sono chiusi