Caro Romano, ciao!

Romano Selmi è nelle mie radici. Mi parló della Scuola di Francoforte e della Filosofia che ero un ragazzo: e mi apri un mondo. Mi parló di Taizè e di Mani Tese, mi introdusse in un gruppo di persone buone, generose e intelligenti. Insieme a sua moglie Giovanna ci aprì la sua casa senza se e senza ma: quante belle e ricche chiacchierate insieme. Ricordo che dopo il “recital” di Guccini, in palestra a Castelvetro, andammo a casa di Gianni a giocare a carte e bere fin quasi all’alba. E lui parlava con Francesco del comune insegnante all’università: Ezio Raimondi. Ultimamente lo vedevo al bar pieno di giornali, che sottolineava e ritagliava per rimanere aggiornato e valutare con cognizione questo mondo, che gli sembrava così strampalato… Ci salutavamo sempre affettuosamente. Romano non era un idealista ma un precursore intelligente e lungimirante. Dico, con rammarico e con un pó di vergogna, che ha ricevuto molto ma molto meno di tutto quello che ha donato. Ho appreso solo oggi questa tristissima notizia e appena rientrerò dalle vacanze andrò sicuramente a trovarlo. Perché il Maestro è nell’anima e dentro all’anima per sempre resterà. Ciao Romano!

PS: a casa cercherò anche una foto migliore

Caro Romano, ho rovistato in tutte le fotografie ma ho trovato solo queste due. Ricordo bene, eravamo a Puianello e con te, Giovanna e Chiara (o Marta?) c’era la tua amica spagnola.

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