La figura del Counselor

Il professionista formato ad esercitare la professione del counseling è chiamato “Counselor”.
Pare che l’etimo derivi dal verbo latino consulo-ere (o secondo altri consulto-are), nell’accezione di “venire in aiuto, avere cura”.
Il Counselor è un professionista della relazione con se stessi e con gli altri; non è un amico, né un consigliere.
Il suo è un intervento non terapeutico e circoscritto nel tempo.
Il Counselor non risolve i problemi del cliente né suggerisce come risolverli: aiuta il Cliente “ad aiutarsi”, cioè ad affrontare e gestire la sua situazione, utilizzando le proprie risorse personali.

Il Cliente vedrà più chiaramente gli ostacoli che bloccano le sue energie e non permettono alle sue potenzialità di esprimersi. Potrà così rimuoverli gradualmente, costruendo soluzioni concrete, senza rinunciare alla propria responsabilità.
Insieme al Counselor affronta un tema preciso, con un obiettivo specifico e concordato, sperimentando nuove modalità di comportamento e di pensiero, in un ambiente riservato e protetto.
Il Cliente sviluppa un approccio maturo e non delegante ed acquisisce autonomia nel disegnare il proprio percorso di vita.
Mediante ascolto, sostegno ed orientamento, il Counselor migliora la relazione del Cliente con se stesso e quelle extra-personali: nella coppia, nella famiglia, nei gruppi, nelle formazioni sociali e nelle istituzioni.

Il percorso formativo del Counselor deve essere rigoroso ed approfondito. Ho frequentato il corso triennale presso il Centro E. Berne di Milano, diplomandomi nel 2006.
Le oltre settecento ore (escluse quelle di studio ed approfondimento individuale) erano così ripartire: Teoria 56%, Esercitazioni 11%, Tirocinio 22% e Supervisioni 11%.
La teoria ha trattato psicologia generale, psicologie umanistiche, psicologia dell’età evolutiva, psicologia sociale, psicologia dinamica, psicologia dei gruppi, teoria e tecniche di comunicazione, psicopatologia, diritto di famiglia, etica e deontologia professionale, il Counseling di orientamento rogersiano e analitico transazionale.

La supervisione è un’attività fondamentale, che va continuata anche terminato il ciclo di studi, per capire, aiutati da un professionista esperto, dove, come e perché ci si sia sentiti in difficoltà a un certo punto del colloquio con il Cliente. E’ una straordinaria fonte di apprendimento e una rassicurante garanzia sul lavoro che si sta facendo con la Persona.

Per facilitare il cambiamento che il Cliente vuole portare al suo modo di pensare, di sentire e di comportarsi, è indispensabile una vera e sentita parità di fondo nella relazione Counselor – Cliente.
Le Persone che hanno problemi non sono assolutamente inferiori, ma uguali alle altre: per tutti, Counselor compreso, i disagi si susseguono nel corso della vita, si alternano e convivono con momenti di gioia e serenità.