Mi avvicino ai libri dividendoli, in genere, in due macro categorie: quelli da meditazione e quelli da consumo. Un po’ come i vini.
I primi li metto nella mia libreria e li lascio alcune settimane ad invecchiare, mi piace vederli e sentire giorno dopo giorno il desiderio di leggerli.
Quelli da consumo invece li mastico velocemente e quando li finisco mi manca qualcosa. Mi sento come senza un appoggio.
Quelli da meditazione invece hanno una lettura più morbida, più ricercata. È come un buon cibo che si assapora poco a poco per gustarlo meglio per assorbire ogni stilla di gusto. E durante il giorno mi accade di desiderare il momento in cui continuerò la lettura.
Ecco con “La vita dirà la sua” mi accade questo. Non più di due capitoli per giorno e il forte desiderio di raccogliere nella lettura tutto il sapore delle pagine scritte proprio con cura.
Grazie davvero all’autore di aver scritto questo libro.
Giancarlo Gasparini
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