L’isola d’Elba, ma quel pezzo che quando scendi dal traghetto ti allontana dal cartello “tutte le direzioni”. Scoperto 34 anni fa e mai trascurato nemmeno un anno, mi appartiene e come luogo mi definisce: o meglio, definisce un pezzo di me, basta leggere “L’ultima nuvola” e si capisce il perché. E anche quest’anno mi regala giorni di sole non sgarbato e di acqua trasparente e morbida. Posso leggere, scrivere, dormire e pensare. Oltre a bere e a mangiare, e al concerto per Milvio, sempre sold out perché è l’unico spettatore del mio repertorio gucciniano, da quest’anno un pó integrato, ma con prudenza, da Dalla, Fossati e Reitano. Sono grato di questi giorni.
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