Claudio Lolli
Chi è Claudio Lolli, per me?
La prima risposta è: l’autore de “Slittamenti progressivi del giovane Elle”. Si tratta della prefazione sontuosa e commovente del mio primo libro: “…la dote migliore di questo diario-libro… è il profumo. Un profumo involontariamente nostalgico… in grado di farci sentire tutta la fragilità e la determinazione di una generazione che ha tentato la scalata al cielo. Quella degli anni settanta è stata una generazione piena di talento. Questo libro mi ha fatto ricordare la sua meravigliosa, ingenua crudeltà: non posso, a questo punto che salutarla: dovunque tu sia finita, comunque ciao!”
Claudio presentò con me il libro alla Feltrinelli di Bologna e intervenne, insieme a Paolo Capodacqua, all’adattamento teatrale messo in opera dalla generosa Judith Pinnock.
Claudio è anche alcune sue canzoni scritte a mano e incollate ai muri della mia piccola cameretta da adolescente, piene di tanti simboli.
È stato il mio fratello maggiore che mi ha detto che potevo sentire la stretta alla gola delle crisi esistenziali, che non c’era da vergognarsene, che se ne poteva uscire. Sì, insieme a Cesare Pavese è stato un maestro dell’esistenza.
Infine Claudio è e rimane il cantante di ballate struggenti, cantate e ricantate, sentite e risentite. Claudio è stata una bella persona.