Mini Tour di vini e di parole

Certo, il mega tour è epico, però anche due giorni su percorsi ben scelti e con le persone giuste… dicono la loro. E così, cogliendo al volo l’invito di Davide di andare nella sua casa sull’altopiano di Asiago, venerdì 28 giugno 2024 io e Beppe siamo partiti da Castelvetro:

L’Harley ha già tutti gli ultimi adesivi al posto giusto. Partenza per Soave, che regala una incredibile strada in mezzo ai vigneti: capisco perchè si chiami Soave!

        

Se vi va, guardatevi il breve video:

Terminato il tour abbiamo deciso di andare a pranzo al Monte Bondone. L’A4 però era infernale, un traffico insopportabile quindi, senza tentennamenti, prima uscita e via, per strade meno trafficate, fino a Bosco Chiesanuova, al centro del parco dei Monti Lessini.

Sosta caffè e, per una strada molto bella anche dal punto di vista motociclistico, siamo arrivati a Rovereto. Un caldo impietoso non ci ha però impedito di mangiare una pizza, in un locale gestito da persone indiane molto gentili. Toscano e via a Lavarone, per un’altra strada molto bella e, soprattutto, fresca! Dopo un po’ ci è apparso l’altopiano di Asiago:

A un bar del centro ci siamo concessi finalmente una birretta, mentre aspettavamo Davide che venisse a prenderci:

     

Davide è arrivato e ci ha fatto strada fino alla Contrada Delle Ave, un posto suggestivo ma non proprio con la strada giusta per la mia Harley:

Comunque, moto parcheggiate nella legnaia di un vicino molto gentile:

Dopo la doccia ci siamo incamminati verso il bosco, con Davide giustamente orgoglioso di fare il cicerone. Mario Rigoni Stern ci accompagnava, discreto.

Alla sera, aperitivo e cena in un ottimo ristorante:

Abbiamo mangiato e bevuto bene, chiacchierando amabilmente di argomenti maledettamente seri ed altri maledettamente divertenti, tanto che ero nell’atmosfera giusta per la foto un po’ stupida:

Siamo andati a letto, dopo aver percorso l numero giusto di chilometri:

SECONDO GIORNO

Ci siamo svegliati alle 8 e, dopo colazione e un’epica imprese per discendere la strada impervia con più di quattro quintali di moto, non poteva davvero mancare un omaggio e un saluto a Mario Rigoni Stern, i cui libri abbiamo nel cuore. Sapere poi che ha scritto quelle meravigliose parole proprio qui…

Salutato Davide, ed Asiago, abbiamo deciso di rientrare attraverso la strada del prosecco. In internet avevo visto una strada che prometteva bene. E così è stato, centinaia di curve e tornanti in mezzo ai boschi, e al fresco, passando per Enego (che credo competa con il formaggio di Asiago) fino ad arrivare a Valdobbiadene.

Sosta caffè e poi via sulla strada patrimonio dell’Unesco, della quale regaliamo a chi ci segue un piccolo video:

Dopo un po’ abbiamo puntato verso il Passo di San Boldo, davvero incredibile e… impegnativo: 18 tornanti con pendenze del 10-12% su una strada larga al massimo 3 metri.

Guarda il VIDEO:

Caso mai servisse dirlo ancora, con la mia Harley vado dappertutto. Ci siamo fermati a mangiare un panino subito dopo il Passo, che appunto mette in comunicazione i due versanti delle prealpi Bellunesi centrali, ovvero la Vallata Trevigiana e la Valbelluna.

         

Seduti fuori, abbiamo intavolato alcune chiacchiere, un po’ surreali, con una ragazza del posto. Alcuni turisti, poi, ci hanno spiegato che l’itinrario che avevamo appena fatto è anche detto “La strada dei cento giorni”: gli Austriaci, vittoriosi a Caporetto, nel gennaio 2018 obbligarono anche donne, anziani e ragazzi del luogo, oltre a prigionieri russi, a un lavoro continuo e massacrante, per aprire in tre mesi quella via e permettere il transito dell’artiglieria. Abbiamo un po’ amaramente commentato la Salerno – Reggio Calabria e il Ponte sullo Stretto.

Attraverso strade sempre belle siamo arrivati praticamente a Padova, con un caldo impossibile. Autostrada ed eccoci a casa, molto soddisfatti, io e Beppe, per questa due giorni.

   

 

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