24 luglio: Amburgo – Bocholt Km 405,1
Grande emozione oggi. Sono arrivato a Bocholt, una città di circa settanta mila abitanti, vicina a Belgio e Olanda.
Qui arrivò mio padre nell’autunno del 1943, catturato nella ex Jugoslavia. Al porto, lui e gli altri soldati, andarono felici incontro ai Tedeschi, pensando di essere imbarcati e portati finalmente a casa. Non sapevano che, l’otto settembre, Badoglio e il suo governo fantoccio si erano arresi, di fatto, agli Americani.
Rimase un anno e mezzo qui a Bocholt, dove ora scrivo in una comoda camera di un bel albergo. Lavoro durissimo, fame tanta e botte: mi ha lasciato un quaderno con il resoconto di quella che chiamava “la sua tragedia”. Mi sono ispirato a questi scritti, per descrivere il personaggio di Primo, ne L’ultima nuvola.
Questa sera visita per la città, davvero carina ed accogliente.
E più accogliente che mai è stato Carmelo Naiti, titolare del ristorante La vita am Werk II.
Molto interessante la storia di quel luogo e di quel nome. Chi è interessato, si faccia avanti.
Mi ha fatto piacere vedere che ora Bocholt è una bella e ordinata città, il tempo a volte aggiusta. Emozionante anche la telefonata a mia zia Anna, sorella minore di mio babbo Lino.
Domani visiterò meglio l’area dove allora c’era il campo di concentramento, ed ora un rifugio per animali. Per questo, il testo che domani lascerò qui, dice: bestie prima e bestie dopo.
Testo di Lauro Venturi
Croce di Guerra
Diploma di Sandro Pertini e Giovanni Spadolini
La cronaca motociclistica oggi è inevitabilmente scarna. Abbiamo lasciato Amburgo con un traffico molto intenso, che ci ha un po’ scioccati, dopo le distese deserte della Scandinavia.
Di bello, il sole che ci ha salutato durante tutto il viaggio. Ad maiora!
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