E oggi, 4 giugno, si lavora al video. E’ come ripercorrere, in un certo senso, il viaggio. Va mo là!
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TOUR 2024: FRANCIA, SPAGNA, PORTOGALLO E MAROCCO
Dal 15 maggio al 2 giugno, Festa della Repubblica! Diciannove giorni e 8.288,3 chilometri di strade molto belle, che si sono snodate tra paesaggi davvero incantevoli.
Ho un sentimento di grande gratitudine perchè non è successo niente e a livello fisico ho tenuto proprio bene, nonostante ormai compia 69 anni. Viaggiare con Beppe e piacevole e facile, mai una discussione! Ci piace avere una mappa di riferimento e poi, giorno per giorno, adattarla.
Certamente il viaggio più bello sarà il prossimo. Intanto, care e cari Naviganti, grazie di averci seguiti. Per me è un piacere condividere un piccolo diario giornaliero e nei prossimi giorni, senza fretta, preparerò anche il video, con tutti i filmati che ho girato.
Adesso devo ambientarmi ed abituarmi a ritmi diversi di quelli del viaggio, so che ho una buona resilienza e qundi non ci metterò molto. Alla prossima!
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DICIANNOVESIMO GIORNO: Rapallo – Castelvetro Km 262,8
Bella vista quando, un po’ addormentato per le ore piccole, ho aperto la finestra.
Colazione in terrazza vista mare, caricati i bagagli, salutato Piero e via in autostrada. Un paio di soste per benzina e un gelato e poi eccoci a Castelvetro, il nostro Paese:
Domenica 2 giugno 2024
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DICIOTTESIMO GIORNO: La Ciotat (F) – Rapallo (I) Km 421,3
Tappa di trasferimento, perchè la Routes de Crètes era ancora chiusa per forte vento. Sosta a Nizza per prendere un caffè con Mohammed, che ha lavorato più di vent’anni con Beppe, all’Alcar:
Salutato Mohammed, in sella e ultimo rifornimento all’estero, a l’Aire de l’Estérel di Les Adrets:
Abbiamo varcato la barriera a Ventimiglia, incontrando tanti lavori in corso e gallerie. Di nuovo sosta a Spotorno:
Arrivati a Rapallo, abbiamo incontrato Piero, che si era palesato con questa bella vignetta:
Siamo saliti in camera, al Best Western Plus Hotel Tigullio Royal. Doccia e aperitivo nella bellissma terrazza dell’ottavo piano:
Siamo partiti poi per la volta di Campo di Nè, dove si trova la mitica Brinca e l’ancor più mitico Sergio Circella:
Abbiamo mangiato e bevuto divinamente, davvero, tirando fin oltre le 3 a chiacchierare tutti e quattro in modo leggero e piacevole. La Brinca mi è cara, tanto da averla inserita in due libri. Armentarola Falzarego e ritorno, che presentammo proprio in quei locali, insieme a Felluga e i suoi vini.
Beh, si vede che sono passati 18 anni… (nella prima foto cio sono anche Stefano e Carletto), però siamo ancora qua!
Sabato 1 giugno 2024
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DICIASETTESIMO GIORNO: Moustier Sainte Marie – La Ciotat Km 478,3
Altra giornata motociclistica da urlo. Prima però, direttamente da Vezza del Bar Dama, questa bella sorpresa:
Inutile negare che mi fa molto piacere e che ringrazio di cuore Michele Fuoco. A proposito, a Saragozza e Porquerolles poi mica siamo andati, perchè a noi a volte piace decidere anche all’ultimo momento! Infatti, a colazione abbiamo chiesto al Titolare, biker anche lui, una strada interessante per scendere al mare. Ci ha consigliato le Gorge du Daluis. Intanto abbiamo rifatto quelle del Verdon, che di mattina abbastanza presto sono uno spasso per la luce e per le poche automobile. Su una strada che pare disegnata da un ingegnere biker, perché ogni curva è perfetta per tirarci e godersela, siamo arrivati al bel paesino di Entrevaux, con sosta e rifornimento:
Da lì, dopo una strada abbastanza pianeggiante che costeggia il fiume, si inizia a salire alle Gorge du Daluis. Paesaggi mozzafiato, scogliere vertiginose alte più di 300 metri che ingabbiamo il fiume di acque scintillanti:
Certamente, nessuna fotografia può eguagliare il video:
Dopo esserci divertiti curva su curva, in mezzo a panorami che lasciano senza fiato, ci siamo diretti a Cassis, in Costa Azzurra, in autostrada. Sosta all’autogrill di Bréguières Nord, un panino col salame (a metà io ne Beppe), gelato e acqua minerale.
Ci siamo rimessi in cammino sull’A52, con un vento fortissimo che faceva sbandare anche la pesante Road King. In queste condizioni le moto consumano un casino di benzina, tanto da dover fare rifornimento all’Aire de repos De Peypin:
Dio volendo, siamo arrivati a Cassis, trovando l’imbocco della Route des Cretes, descritta come un itinerario bellissimo, sull’Oceano. Causa il vento fortissimo è stata però chiusa, quindi abbiamo optato per salire sul punto più alto della città e godere di una bella vista sulla Costa Azzurra:
In pochi chilometri siamo poi arrivati a La Ciotat, accolti dal sempre confortevole Ibis Hotel. Relax e doccia e poi cena nel porto vecchio, suggestivo.
Abbiamo mangiato un ottimo polpo, delle ottime acciughe e altrettanti buoni gamberi, annaffiati da un Lugana (sì, un Lugana in terra francese!) molto buono. Taxi per tornare in Hotel e fumarci il Toscano, accompagnandolo da un Calvados. Buonanotte, a domani!
Venerdì 31 maggio 2024
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SEDICESIMO GIORNO: Briançon – Moustier Sainte Marie Km 289,1
Giornata motociclistica di altissima soddisfazione. Questa mattina le strade erano bagnate e una lievissima pioggerellina non lasciava ben sperare:
Abbiamo allora deciso di non andare a Grenoble in quanto al Nord non prometteva bene. Ci siamo quindi diretti a Gap, ricosteggiando il lago di Serre-Ponçon e imboccando la Route Napoleon, che volevamo fare dall’inizio. Dopo la bella cittadina di Sisteron ci siamo fermati in una pizzeria sulla strada, con cameriere gentili e proprietario molto ciarliero:
Poiché avevamo tempo, abbiamo deciso di rifare (quarta o quinta volta?) le Gole del Verdon, situate nella Provincia Provenzale e create nei millenni dallo scorrere del fiume Verdon. Sono sempre straordinarie e secondo me e Beppe abbiamo fatto qualche pezzo di strada inedito.
Siamo infine arrivati nella graziosa cittadina Moustiers-Sainte-Marie di nemmeno mille abitanti e che fa parte dell’associazione dei Les Plus Beaux Villages de France.
Qui il bel Hotel Colombier ci hanno accolto con gentilezza e, dopo aver parcheggiato le moto, ho bevuto una birra fresca in terrazza. Poi in camera, musica buona, doccia e relax.
Poi siamo andati a piedi in centro a cena, perché qui ancora non è stagione turistica e chiudono presto. Abbiamo trovato un ottimo ristorante che ci ha deliziato, cullati dallo scorrere dell’acqua che cadeva da una cascata. Il paesino è davvero magnifico:
Della Provenza mi affascinano sempre le nuvole e quindi ho montato un video sulle parole intense di Fabrizio de André.
E ora buonanotte, a domani!
Giovedì 30 maggio 2024
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QUINDICESIMO GIORNO: Perpignan – Briançon Km 588,3
Questa mattina abbiamo lasciato il non memorabile Perpignan e ci siamo diretti verso l’Alta Provenza, sempre molto bella. Ci siamo fatti circa 400 chilometri di autostrada molto trafficata, con sosta per relax e rifornimento:
Guardate bene, c’è chi fuma e non sono io. Ci siamo diretti verso Digne Les Bains, percorrendo un pezzo della mitica Rue Napoleòn, che il suddetto percorse da Cannes fino a Grenoble dopo l’esilio all’Isola d’Elba. Da lì, la strada che sale al Col Lzabouret è bellissima, con curve impegnative e da soddisfazione:
Abbiamo poi percorso un’altra strada bellissima, che costeggia il lago di Serre-Ponçon, un grande invaso chiuso dalla diga che chiude la strada al fiume Durance, a valle della sua confluenza con l’Ubaye.
Arrivati a Briançon abbiamo subito trovato un comodo hotel con parcheggio, utilizzato da tanti altri motociclisti. La vista dalla mia camera è suggestiva:
Doccia e relax e poi via a un ristorante, come sempre scelto da Beppe, perché io mi occupo di itinerari e hotel:
Locale super affollato, però il proprietario ci dice che basta aspettare mezz’ora: andiamo al locale di fronte a farci l’aperitivo. Nonostante la specialità della casa fosse la raclette, un formaggio svizzero di latte di mucca, messo a scaldarsi su appositi “fornelli”, abbiamo optato per la fondue bourguignonne, che è un bell’esercizio di lentezza e pazienza. Come vedete, soprattutto Beppe apprezza:
Anche il vino è stato all’altezza, davvero:
Finito di cenare, siamo tornati al bar di fronte a bere (io un Armagnac, Beppe un whisky) e a fumare il Toscano. Chiacchiere leggere sul viaggio e su cosa fare domani. Che bello viaggiare così!
Mercoledì 29 maggio 2024
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QUATTORICESIMO GIORNO: Benicàssim (S) – Perpignan (F) Km 480
Con i chilometri di oggi siamo arrivati a 6.305.
Abbiamo passato il confine francese e ci stiamo pian piano avvicinando a casa. Ha proprio ragione Cesare Pavese, quando ne “La luna e i falò”, scrive: «Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
Questa mattina siamo partiti un po’ tardi perché io avevo sbagliato a mettere la sveglia. La prima sosta importante è stata a Tarragona, al centro della Catalogna. All’ingresso del paese ho acceso la telecamera: i video li sistemerò definitivamente a casa.
Abbiamo parcheggiato le moto in un viale con un bel pavimento a mosaico:
Ci siamo poi incamminati nella città vecchia, dove sono molto evidenti le tracce di quella che fu una colonia romana. Le mura racchiudono anche la maestosa cattedrale:
Abbiamo mangiato qualcosa di leggero in un bel locale, in plaça del Pallol, che ho scoperto essere il posto dove venivano fatti mangiare i soldati:
Siamo ripartiti con calma, circumnavigando Barcellona, con un traffico anche in autostrada molto intenso. Ogni 150-200 chilometri facciamo una sosta: rende meno faticoso il viaggio, soprattutto nelle tappe di trasferimento, e permette di guidare con più sicurezza. Beppe ne approfitta per fare una fumatina:
Tramite Booking, avevamo prenotato all’Ibis style di Perpignan, a metà strada tra Benacassim e Nizza. Non volendo scaricare ogni volta tutte le valige, metto sempre il filtro “parcheggio”: arrivati alla reception una ragazza scorbutica mi segna con un dito un cartello che dice che il parcheggio è pieno. Faccio qualche inutile rimostranza e poi decidiamo di prenotare da un’altra parte: eccoci all’Hotel Campanile Perpignan sud:
Dopo doccia e relax, con un taxi siamo andati in centro a cena: non consiglio questa città, nulla di interessante. Ma domani ci rifaremo, stay tuned.
Martedì 28 maggio 2024
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TREDICESIMO GIORNO: Alicante – Benicàssim Km 285,5
Anche oggi giornata tranquilla. Ci stiamo avvicinando a casa e, come sempre, i ritmi diminuiscono.
Questa mattina siamo arrivati a Valencia, davvero bella!
Questo ponte ricorda quello di Reggio Emilia, dopo la Stazione dell’Alta Velocità: ovvio, sono progettati entrambi dall’architetto Santiago Calatrava, valenciano.
E’ stato bello passarci vicino in moto, prima di andare allo store dell’Harley a comperare una T-Shirt, far sostituire una lampadina bruciata e ingrassare il cavalletto della grande Road King:
Sosta per bocadito con jamon, Toscano e poi via, con un vento fortissimo che rendeva stanchevole la guida. Adesso siamo a Benicàssim, un paese sul mare, nella comunità autonoma Valenciana, di circa 12 mila abitanti. E’ vicino a Castellón de la Plana (Castelló de la Plana in Valenziano), conosciuto perché è un distretto ceramico molto importante e integrato con quello di Sassuolo.
Qui da anni vive mio Nipote Mirko, per questo stasera dormiremo qui:
Verso sera Mirko è passato a prenderci ed abbiamo fatto l’aperitivo sul bel lungomare di questa cittadina:
A cena ci ha ospitato nel suo bellissimo locale, chiuso per turno, deliziandoci con formaggi, salumi, pizze favolose, vino e birra notevoli:
Proprio una bella serata, i legami famigliari sono proprio belli e nutrienti. A domani!
Lunedì 27 maggio 2024
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DODICESIMO GIORNO: Granada – Alicante Km 389,4
Ouest’oggi ci siamo svegliati con più calma, per poi partire alla volta di Alicante. Di questa città ho ricordi molto belli, legati ad un progetto europeo di marketing strategico che seguivo insieme a Gabriele, partito poi troppo presto.
Caldo notevole, come si evince da questa foto che ho scattato in un’area di servizio vicino a Santomera:
Con poco meno di 400 chilometri siamo arrivati ad Alicante poco prima delle 15 e abbiamo lasciato le moto nel parcheggio dell’Hotel:
Poiché faceva un caldo boione, siamo saliti in camera e ci siamo restati fin verso le 19. Dopo barba e doccia mi sono messo a lavorare ai video: due ore per la sola tratta di ieri da Jimena a Roca!
Con un taxi siamo andati in centro, veramente bello:
Questo è un secolare ficus importato dall’Argentina, che capeggia nel viale del lungomare, ben curato e pieno di gente:
Ci siamo divertiti anche a farci fare foto strane:
La Persona che stava sulla bicicletta ci ha consegnato due bigliettini: nel mio c’era scritto “Cuando llegues a la ukltima pàgina, cierra el libro“. In quello di Beppe c’era la più famosa frase che lo stolto guarda il dito e non la luna.
Alicante è davvero bella:
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L’albero che vedete sopra è un secolare ficus importato dall’Australia.
Poiché tutti si lamentano che Beppe non sorrida mai, ho avuto gioco facile a risolvere il problema:
Abbiamo mangiato davvero bene e, anche io che non amo la carne rossa, me la sono gustata perché ho potuto cuocerla a mio piacere su una apposita pietra refrattaria:
Cena sontuosa:
Nel tavolo di fianco c’erano due ragazzi del Sud molto simpatici, che vivono e lavorano in Svizzera. Abbiamo amabilmente chiacchierato. Solita fatica a trovare il taxi, mentre la notte avvolgeva la città:
Domenica 26 maggio 2024
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UNDICESIMO GIORNO: Algeciras – Granada Km 492,6
Oggi sontuosa giornata, soprattutto dal punto di vista motociclistico. Dopo aver fatto colazione siamo dovuti andare a regolare il parcheggio perché ieri sera, era quasi mezzanotte, la biglietteria non funzionava. Avendo moto e non auto siamo riusciti a passare. Ci attendeva un vigilante, al quale ho spiegato come ci eravamo accordati con il suo collega la sera prima. Molto burbero all’inizio, si è poi rivelato gentile, insegnandoci anche la miglior strada da fare in moto. Usciti da Algeciras, ci siamo diretti a Jimena de la Frontera:
VIDEO da Jimena de la Frontera a Ronca
Da lì, la strada verso Ronda è davvero una goduria per i motociclisti: asfalto perfetto e curve strette ma non a gomito, il meglio che si possa avere. Anche dal punto di vista panoramico la strada merita, con tanti mirador dove fermarsi e vedere vallate immense e paesini abbarbicati sulle montagne come le capre. Ho ancora addosso il profumo intenso di mimosa, quanta ce n’è in Andalusia: si mescolava con l’adrenalina della guida in maniera perfetta. Sosta caffè e poi via a Setenil de las bodegas, un paesino antico e grazioso.
Il nome Setenil deriva dai 7 assedi che furono necessari per sottrarla al dominio dei mori. L’avevamo messa in itinerario per le belle fotografie del centro storico, che sottostà a grandi massi incastonati tra le rocce:
Faceva però un caldo infernale e noi, imbottiti nelle nostre tute pesanti, abbiamo preferito guardarla un po’ da lontano e salutarla, percorrendo una bella strada che si incastra tra distese di ulivi. Sosta alla periferia di Malaga per un buon gelato e poi via per la Sierra Nevada. Avevo visto che la strada migliore, dopo Granada, era la A 395: così abbiamo fatto. Accidenti che spettacolo, sia come panorama che motociclisticamente parlando: una goduria:
Il tratto più incantevole è quello che dal KM 24 porta al Km 31, praticamente oltre 2.500 metri di altezza.
Sosta a un baretto per una meritata birra:
Siamo poi ridiscesi per un altro anello, sempre molto bello:
Non è ancora stagione turistica, per cui quasi tutti gli alberghi lassù sono chiusi. Abbiamo quindi deciso di dormire a Granada:
Doccia e relax e poi a cena. Beppe ha trovato un ristorante molto carino, in pieno centro storico:
Camerieri gentili, una paella favolosa e un passaggio continuo di belle ragazze. Abbiamo bevuto un buon bianco della Galizia e fumato il sigaro. Al momento di tornare, ci siamo recati in un punto dove convergevano tantissimi taxi:
Peccato che fossero tutti impegnati, ho fatto diverse telefonate senza successo. A un semaforo ho chiesto a un tassista: “Por favor, ¿cómo consigo un taxi?“. Mi ha guardato come fossi un marziano, sentenziando: “Imposible“, facendomi segno di camminare. E così abbiamo fatto, arrivando finalmente in Hotel. Nonostante questa disavventura, onoro il mio impegno verso voi Lettrici e Lettori. A domani!
PS: a proposito, siamo già a 5.200 chilometri!
Sabato 25 maggio 2024
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DECIMO GIORNO: Fés (M) – Algeciras (S) Km 402,9
Dopo la bella colazione nel riad Mimosa, abbiamo caricato le valige e posato per il ragazzo dell’Hotel che ha insistito per ritrarci con le moto: per altro era coperte di sabbia per la pioggia leggera caduta in nottata.
Siamo riusciti in poco tempo a imboccare la strada principale, grazie al fatto di aver scelto un alloggio nella prima periferia. Ogni tanto dovevamo chiedere se la direzione era giusta, spesso a uno dei tanti posti di blocco, dove abbiamo incontrato sempre tanti poliziotti gentili. Beppe era molto contento di poter viaggiare come una volta, senza troppe protesi tecnologiche. Dopo Meknés ci siamo fermati a fare rifornimento e a bere un caffè: la smartphonemania non conosce geografie né età.
La strada in collina è davvero molto bella, con vallate fertili e ben coltivate.
In pianura, invece, molta siccità e miseria. Foto di rito con i cartelli stradali che, per fortuna, spesso sono scritti anche in francese:
Ci siamo fermati in un’area di servizio per fare benzina e ristorarci con un piccolo spuntino:
Prima dell’autostrada abbiamo sorpassato camion stracarichi e stra-lenti:
Siamo arrivati al porto con il giusto anticipo, perché le formalità di sicurezza e di dogana sono davvero meticolose. Per altro, ci hanno scannerizzato le moto con un apposito camion, fornito di un braccio che scannerizzava moto, auto e camion.
Finalmente al molo per l’imbarco, dal quale siamo partiti con più di un’ora di ritardo perché ogni camion che usciva dal traghetto veniva controllato da poliziotti, doganieri e cani appositamente addestrati:
Finalmente ci siamo imbarcati e, nel viaggio di ritorno, la Compagnia del traghetto serve anche vino e birra. Siamo arrivati in porto e le procedure per entrare in Spagna sono molto più veloci.
Abbiamo prenotato in un Hotel vicino al porto, perché era tardi, e prima ci siamo fermati a mangiare in un ristorante. Ironia della sorte, era marocchino. Comunque ottimo pesce per me e carne per Beppe. Arrivati in Hotel ci siamo dovuti gestire un Receptionist molto rigido e negoziare con la sicurezza del vicino garage il posteggio delle moto. Finalmente in camera, doccia e ora a letto!
Buonanotte!
Venerdì 24 maggio 2024
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NONO GIORNO: Chefchaouen – Fés Km 220,5
Giornata molto bella, iniziata con una ricca colazione nella terrazza dell’Hotel:
E poi via per le strade del Marocco, peccato che il fondo stradale non fosse ottimale. In un salto ho perso il telepass e mi sa che al ritorno dovrò fermarmi ad ogni casello: pazienza. Comunque, guardate che vista di Chefchaouen:
Lungo il tragitto abbiamo visto paesaggi e persone nei campi, con gli animali e nei bazar… e tanti asinelli:
Rifornimento alla stazione Afriquia e sosta per un caffè, trovando sempre persone gentili.
Mi stupisce, però, che molto spesso gli uomini, giovani e meno, stiano in ozio all’ombra. La media è stata di non oltre 50 chilometri all’ora, arrivando così (dopo pranzo con gelato e coca) alla città santa di Fés, situata in una fertile vallata e che ospita più di un milione di abitanti. Appena arrivati all’ingresso della città, si è affiancato un ragazzo in motorino che a tutti i costi ci ha voluto far vedere il Riad Mimosa, che ci ha convinti:
Questa, ad esempio, è la mia camera!
Parcheggiate le moto, doccia e relax fino alle 17. Abbiamo chiamato un taxi per farci portare all’Harley Davidson e alla BMW perché volevamo acquistare una maglietta. Avventura incredibile, il tassista conosceva pochissimo le strade e siamo arrivati in un paio di negozi che non vi dico. Abbiamo rinunciato, dopo un’ora buona, alle magliette e ci siamo fatti portare alla Medina, pagando per un’ora di taxi più o meno 100 dhiram, nemmeno 10 euro.
Sosta per bere una bibita, con Beppe che rifletteva sull’ambiente circostante: a voi cosa pensasse:
Abbiamo fermato un Petite Taxi con a bordo, oltre al conducente, un Marocchino che vive e lavora a Brescia, amico dell’autista. Ci siamo fatti portare nel centro della città nuova e qui mi aspettano mentre vado a scambiare un po’ di soldi perché euro e carte di credito non sono proprio ben accetti:
A cena ho avuto l’impudenza di ordinare spaghetti alla bolognese: immangiabili perché dolci e stracotti, tanto che anche i gatti hanno declinato l’invito. Beppe, più prudenzialmente, aveva preso una Margherita e io l’ho copiato.
Al momento di prendere il taxi per rientrare in Hotel, due hanno declinato adducendo motivazioni incredibili, tipo che non sapevano dove si trovasse (notare che avevamo con noi il biglietto da visita). Ce l’abbiamo comunque fatta ed ora eccoci qua!
Care e cari Naviganti, oggi sono 32 anni che a Capaci Giovanni Falcone saltò in aria insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Si sa chi spinse il telecomando di quella enorme quantità di tritolo, nitrato di ammonio e rdx, utilizzato per mine ed ordigni navali di fabbricazione americana o inglese. Si sa anche che non fu solamente la mafia, purtroppo, a volere quell’omicidio, così come si sa come andò a finire negli anni seguenti.
Ricordo Falcone, la moglie e gli agenti della scorta con la bella canzone di Paolo Capodacqua, che mi onoro di avere come amico. Ha musicato anche un mio testo (Quegli amori per prati e per boschi), interpretandolo in anteprima alla presentazione de “La vita dirà la sua” al Teatro di Marano, il 24 ottobre 2021.
A domani, buonanotte!
Giovedì 23 maggio 2024
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OTTAVO GIORNO: Siviglia (S) – Chefchaouen (M) Km 359,2
Ovviamente i chilometri si riferiscono solamente a quelli fatti su due ruote, e non in nave: infatti, siamo in Marocco! Questa mattina abbiamo tribolato non poco ad uscire da Siviglia perché c’erano continue deviazioni per lavori in corso. Ce l’abbiamo comunque fatta, attraversando l’Andalusia più meridionale, per arrivare ad Algeciras, dopo una sosta all’area di servizio:
Come sempre noi siamo “spanizzi“, arrivando così al molo senza biglietto. Nessun problema, un’orda di persone ci ha accompagnato all’agenzia marittima (dietro ovviamente pagamento della propina) e così alle 14,30 ci siamo imbarcati.
Sul traghetto l’amara sorpresa che il mio navigatore non contiene la cartina del Marocco. Nessun problema, mi dico, uso Google map. Arrivati a destinazione, controllo alla Dogana per l’importazione della moto e sottoscrizione dell’assicurazione, perché le brave compagnie italiane non assicurano diversi Paesi, tra in quali appunto il Marocco.
Terminate le questioni burocratiche, finalmente imposto il navigatore con Google Map: peccato che in pochi minuti mi abbia seccato oltre 160 euro di credito TIM. Allora ho staccato il roaming e abbiamo fatto come una volta: chiedere a chi capitava se andavamo nella direzione giusta.
La strada è davvero bella e viaggiare in moto in un contesto che sembra fermo cent’anni fa ha il suo fascino. Arrivati a Chefchauouen ci siamo diretti verso il centro della città. Abbiamo fermato un taxi chiedendo di farci strada fino all’Hotel (che avevamo prenotato in mattinata): ci è costato 10 dirham, nemmeno un euro. Appena parcheggiato le moto davanti all’Hotel, esce un ragazzo molto caloroso: fin troppo. Ci insegna il garage e parcheggiamo in una specie di lavaggio auto:
Beppe dà subito la mancia al ragazzo del lavaggio, per imbonirlo e far sì che tratti bene le moto. Entriamo in Hotel e dobbiamo aspettare per fare il check in perché ci sono alcune persone davanti a noi. Ci intrattiene un signore che a tutti i costi vuole farci una foto con i classici cappelli di paglia marocchini fatti a mano da foglie di palma naturali.
L’Hotel è molto carino e caratteristico. Ci ristoriamo e poi in taxi, per ben 15 dhiram, un euro e mezzo, ci facciamo portare in un locale del centro. Mangiamo una pizza quattro stagioni (marocchine) e beviamo birra rigorosamente analcolica. Finito di cenare, andiamo nella Medina tutta colorata di blu, che è uno spettacolo:
In piazza beviamo qualcosa, io limone e menta, Beppe un Mojito analcolico. A metà mi viene freddo: e se hanno utilizzato acqua del rubinetto? Speriamo bene! Comunque in Hotel ci siamo arrivati. A domani, ciurma!
Mercoledì 22 maggio 2023
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SETTIMO GIORNO: Sintra (P) – Siviglia (S) Km 569,9
E siamo alla prima settimana. Questa mattina colazione deliziosa nell’accogliente B&B di Sintra:
Inforcate le moto abbiamo impostato il navigatore su Cabo da Roca. Durante la notte era un po’ piovuto, rendendo l’asfalto scivoloso. Dopo quattro o cinque chilometri di strada stretta e piena di tornanti a gomito, a un certo punto il navigatore mi dice di svoltare a sinistra: ed io obbedisco. Peccato che la strada fosse ancora più stretta e pavimentata con ciottoli lucidissimi e altrettanto scivolosi. Portarci sopra la mia “bestia” di 4 quintali a vuoto ha richiesto una sensibilità parossistica per ogni frenata, accelerata e inclinazione. Siamo arrivati al castello di Sintra, che proprio non era dove volevamo andare. Il navigatore, che come il cavallo è abitudinario ma non intelligente, mi ripropone la stessa strada, che io però rifiuto. Così, per fortuna o per caso, imbocchiamo una strada sempre stretta ma con l’asfalto decente. Curve belle in mezzo ai boschi, fino a Cabo da Roca, onde la terra se acaba e o mar comença.
Lo scorso anno andammo al punto nord più estremo, quest’anno a ovest: e il prossimo?
Ci siamo goduti la vista dell’Atlantico che spumeggiava sugli scogli, in un ritmo eterno. Con calma siamo ripartiti verso l’Algarve, attraversando a Lisbona il lunghissimo ponte sul Tago:
A proposito, ho anche filmati molto belli presi dalla videocamera installata sulla moto: richiedono un po’ di lavorazione e lo farò una volta a casa: stay tuned. Sosta pranzo in autogrill, sacramentando perché alcune pompe di benzina automatiche mettono a dura prova l’intelligenza delle persone:
L’autostrada scorreva in mezzo a pianure, colline e boschi e così siamo a arrivati a Siviglia, attraversando il Quadalquivir, l’unico fiume spagnolo a essere navigabile. Entrati in centro storico, il navigatore ci ha portati al bellissimo Hotel San Gil:
Vado alla reception e chiedo del garage. Un fattorino ci dice di scaricare le valige e di seguirlo, mentre sale in auto. Io sacramento contro Booking perché avevo messo il filtro per cercare solamente strutture con il parcheggio. Giriamo dieci minuti buoni e ci fermiamo davanti a un portone: si tratta di un montacarichi per auto e moto. Saliamo, parcheggiamo, poi prendiamo un altro ascensore e… sbuchiamo dentro all’hotel. Praticamente, il garage privato è sul retro di questa bella struttura coloniale ma, causa diversi sensi unici, ci si arriva con il gioco dell’oca. Prendiamo possesso delle camere e finalmente riesco a sistemare tutte e tre le borse con un minimo di logica. Doccia e relax poi, in taxi, a cena dietro la Cattedrale.
Abbiamo mangiato e bevuto molto bene, finché un altro taxi non ci ha riportati all’Hotel. A domani care Lettrici e cari Lettori!
Martedì 21 maggio 2024
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SESTO GIORNO: Braga -Sintra Km 454,9
Giornata superlativa, grazie ai posti belli ma anche al tempo che ha regalato sempre sole. Partiti da Braga ci siamo diretti a Oporto, sul Duero. Traffico infernale, nonostante fosse lunedì. Abbiamo costeggiato il fiume e percorso un po’ di strada nel quartiere Ribeira, sempre affascinante. Ci siamo poi diretti ad Aveiro, forse un po’ sopra le righe chiamata “la Venezia del Portogallo“. Aldilà dei paragoni, è senza dubbio una bella città:
Ho convinto Beppe a fare i turisti fino in fondo, acquistando due biglietti per il tour sui canali:
Ne è valsa la pena, anche se dalle nostre facce potrebbe non dirsi…:
Dopo Aveiro ci siamo diretti a Nazarè.
La località è famosa per la sua spiaggia enorme e, soprattutto, per le onde più alte del mondo che si infrangono sulla Playa do Norte, sotto il Farol della città vecchia. Parcheggiate le moto, con multa per divieto di sosta, abbiamo pranzato con un ottimo polpo a La Bussola na Onda, con un titolare e delle cameriere davvero gentili.
Davvero buonissimo il polpo!
Nonostante il titolare del ristorante ci avesse rassicurato che si poteva percorrere una strada litoranea, non ne abbiamo trovato traccia. Pertanto, siamo tornati sull’Autopista dell’Atlantico. Abbiamo sfiorato Lisbona e siamo arrivati a un bel B&B che avevamo prenotato come sempre con Booking;
Parcheggiate le moto, doccia e relax e poi in taxi fino alla città vecchia, amata da scrittori come Andersen e da poeti del calibro di Lord Byron. Il turismo è ancora molto limitato, comunque abbiamo trovato una bellissima cantina che ha offerto sardiha em azeita per me e presunto tradicional per Beppe:
Di fianco a noi c’era una coppia tedesca, Bettina und Michael, con i quali abbiamo familiarizzato e conversato. Sì, viaggiare insegna ad essere accoglienti e tolleranti:
E un altro giorno è andato, la sua musica è finita, quanto tempo… A domani!
Lunedì 20 maggio 2024
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QUINTO GIORNO: Burgos (S) – Braga (P) Km 704,3
Giornata di trasferimento, principalmente. Dopo colazione, siamo partiti per la A231, abbastanza monotona. Attraversa un altopiano che si assesta sugli 800 – 1200 metri di altezza, che si fanno sentire per il freddo. Sosta rifornimento e relax:
Abbiamo provato a lasciare l’autostrada vicino a Leon ma non abbiamo trovato strade degne di interesse paesaggistico o motoristico, tranne le tantissime persone a piedi sul cammino di Compostela:
Abbiamo trovato freddo e bagnato, per fortuna che quando arrivavamo noi l’acqua aveva appena smesso, oppure stava iniziando ma noi ci allontanavamo. Sosta a Santiago, per respirare qualche refolo dell’atmosfera che è nell’aria:
Imboccata l’Autopista dell’Atlantico siamo arrivati al confine tra Spagna e Portogallo e poi fin qui a Braga, parcheggiando finalmente le moto:
Doccia e relax e poi bel giro a piedi per il centro storico:
Abbiamo adocchiato un ristorante che ci sembrava giusto: scelta azzeccata quella di Donna Sè, con un tradicional bacalhau de braga, posta do lombo frita em azeite, com cebola refogada, azeitonas, salsa e batatas às rodelas.
Whisky e Toscano e chiacchiere serie su economia, politica e malapolitica: Beppe mi chiedeva del lontano referendum sulla scaloa mobile e non si capacitava che alle elezioni 2022 la Santanché abbia quasi doppiato Carlo Cottarelli: come dargli torto? Comunque anche stasera si va a letto!
Domenica 19 maggio 2024
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QUARTO GIORNO: San Sebastian – Burgos Km 323,1
Oggi è stata una giornata stupenda sotto ogni punto di vista: storico, paesaggistico, motociclistico. Con il taxi questa mattina, dopo il desajuno in una pasticceria notevole, ci siamo diretti verso Guernica. Il mio navigatore non la trovava perché in basco è Gernika, ma Google Maps risolve sempre tutto. La strada per arrivarci è da soddisfazione, in mezzo a boschi, con curvoni che si fanno ai 90/100 chilometri all’ora, in tutta sicurezza. L’ufficio turistico è super efficiente e ho acquistato anche due opuscoli, uno in inglese e uno in euskera, lingua impossibile da leggere ma meravigliosa da vedere.
La prima fotografia è vicino alla statua di Jose Maria Iparragire, autore dell’inno basco “Gernikako Arbola“:
A me i Paesi Baschi ricordano la famosa canzone “El ejército del Ebro” che ascoltai la prima volta nel film “Caro Michele“.E poi, soprattutto, “Patria“, il libro sontuoso di Fernando Aramburu.
Comunque, ecco Beppe vicino al museo che ricorda il feroce bombardamento dei nazisti e dei fascisti italiani di Guernica, il 26 aprile 1937:
Poco distante c’è il murales in ceramica del famoso quadro di Pablo Picasso:
Ultima tappa storica, la famosa quercia che simboleggia la libertà tradizionale del popolo biscaglino e, per estensione, di tutto il popolo basco. Qui, infatti, si riunivano i patrioti per opporsi alla dittatura, creando quell’isola felice che il regime poi bombardò:
Saliti sulle moto, abbiamo percorso strade molto belle e senza traffico, fino a Bilbao, davvero stupenda:
Ci siamo poi diretti a Poble, nella Ribera alta, dove abbiamo fatto un ottimo spuntino:
Di nuovo in moto tra paesaggi incredibili e strade da goduria, motociclisticamente parlando:
Dopo decine e decine di chilometri in mezzo alla natura selvaggia, siamo arrivati a Burgos, oltre 800 metri di altezza, con quartieri residenziali enormi. Però poi c’è il centro storico, davvero fantastico:
L’albergo Palacio de Los Blasones è veramente bello e le stanze ancora di più. Solita doccia e relax e poi via in centro. Mentre camminavamo, mi è arrivata la telefonata del caro Gianfranco Dioguardi, che mi ha detto di aver finito la prefazione al mio ultimo libro. Poi a cena:
E’ incredibile la vivacità che si respira in questa città, davvero una gran fortuna poterla respirare a pieni polmoni. Whisky e Toscano alla Cantina, piena di gente:
A qualche decina di metri ci aspettava il nostro Hotel:
E ora, ciurma, buonanotte!
Sabato 18 maggio 2024
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TERZO GIORNO: Toulose (F) – San Sebastian (S) Km 561,3
Partenza buona perché nonostante Tolosa sia molto più grande di Aix en Provence, il traffico è più scorrevole. Percorriamo circa duecento chilometri in autostrada, sotto un cielo plumbeo che poco prima aveva scaricato acqua. Lo capiamo da quella che nebulizzano i camion e che ci viene addosso. Ci fermiamo all’autogrill e ci vestiamo da pioggia.

Cento chilometri prima di Bordeaux abbandoniamo l’autostrada e percorriamo una strada normale, meno romantica e gustosa di quella di ieri. Sì, qualche bel castello, vigneti e anche un paesino (Léognan) con Castagneto Carducci: che però non regge il confronto. E poi ogni chilometro, e anche meno, una rotonda… Arriviamo comunque, sotto un sole bello e pieno, alle Dune de Pilat e il paesaggio è davvero maestoso:
Mando la foto sopra alla mia nipotina perché qui, mica in Egitto, si può fare sandboard!
Non poteva mancare la foto di rito:
Ci rifocilliamo in uno dei tanti bar presenti all’ingresso, acquisto una maglietta per ricordo e poi via!
Il cielo ritorna minaccioso ma ci grazia ancora una volta, nonostante sia venerdì 17!

In poco più di un paio d’ore passiamo in Spagna ed arriviamo a San Sebastian, dove avevamo da poco prenotato in un hotel del centro. Peccato che non avesse il garage e ci sia toccato parcheggiare in un parcheggio pubblico a quasi un chilometro di distanza!
L’albergo è comunque molto bello e accogliente, doccia ristoratrice e, stavolta in taxi, ci facciamo portare alla città vecchia, costeggiando la grande spiaggia della Concha. Abbiamo fatto presto perché il tassista non rispettava nessun semaforo rosso. Ci siamo concessi una bella camminata fino al mare:
Abbiamo visto schiere di ragazzini giocare a pallone come una volta, senza tecnologie digitali né genitori apprensivi: tribù in via di estinzione?
Un ristorante che ci ispirava ci ha accolto, servendoci una selezione di salumi del posto notevole, zuppa di pesce e buonissime acciughe del Cantabrico, il tutto accompagnato da una buona bottiglia di vino tinto.
Passeggiata per il centro, pieno zeppo di giovani, sosta a un bar per il Toscano e un bicchiere di Orujo, che a me ricorda le grappe fatte in casa da Cesare, mio suocero:
Sempre in taxi, ci siamo fatti portare all’Hotel:
A domani, ciurma!
Venerdì 17 maggio 2024
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SECONDO GIORNO: Aix en Provence – Tolouse Km 422,8
Finalmente sole e temperatura ideale per andare in moto con abbigliamento protettivo non proprio leggero. Uscire da Aix è stata un’impresa, causa un traffico infernale.
Dopo un’ora e mezza di autostrada ci siamo fermati all’area di servizio di Aire d’Ambrussum.
Ho parcheggiato, come sempre, la moto leggermente in salita, per essere agevolato nell’uscita: un tizio (con un’Indian che vuole scimmiottare l’Harley) chiude la strada sia a me che a Beppe. Comunque partiamo e, un po’ per la noia di guidare in autostrada, un po’ perché volevo far stringere il porta targa, ho impostato sul navigatore il concessionario Harley più vicino (la mia moto non la tocca nessuno che non sia rivenditore Harley). Il navigatore mi porta qui:
Immagino che il fabbricato diroccato con la scritta “Arse” non sia un campione di efficenza: infatti, controllo su google e quella concessionaria ha definitivamente chiuso. Non ci perdiamo d’animo e decidiamo di andare a Tolosa per strada normale. Ci imbattiamo nella cittadina di Béziers, che un cartello definisce la città più vecchia di Francia. È proprio vero che il “viandante” non segue rotte prestabilite, così possiamo inaspettatamente goderci una notevole vista dal Canal du Midi:
Maciniamo altri chilometri per strade poco affollate e immerse in una natura rigogliosa: la route de vin de Mounvousin. Ogni curva ed ogni saliscendi sono una goduria. Ad un certo punto, era già l’una, notiamo diversi ristoranti su un canale percorso da battelli a chiglia piatta. Decidiamo di fermarci per il pranzo, proprio al ristorante Le Quai, gestito da una elegante e gentile signora. Camembert con crostini e insalata per me, charcuterie e formaggi per Beppe.
Acqua naturale ma questa volta, per il Toscano, un calice di rosso:
All’orizzonte appaiono nuvole minacciose:
Finiamo con calma di fumare e con piacere vediamo che la nostra direzione ci allontana da un cielo che non promette nulla di buono. Arriviamo all’Harley Davidson di Tolosa (che è esattamente dall’altra parte e ci mettiamo un’ora ad attraversare la città) e un ragazzo gentilissimo mi fissa per bene il porta targa. Non vuole nulla ma gli lascio 10 euro di mancia e vado allo store ad acquistare una maglietta.
A proposito, mi fermai proprio qui, nel 2013, a cambiare una lampadina alla mia prima Sportster Nightster 1200!
Consultiamo Booking e decidiamo di alloggiare in un Hotel del Centro, contravvenendo alla regola di fermarsi in periferia e poi andare in centro con il taxi. Tra strade chiuse, centro storico e casini vari comunque siamo arrivati all’Hotel. Tolosa è davvero una città molto bella e viva!
Care e cari Naviganti: a domani!
PS: Ho appreso che è morto Tondelli, forse l’unico vero ospite rimasto. Da ragazzi andavamo nell’osteria del suo papà, a Modena, poi l’ho seguito all’Osteria della Luna. Adesso il bere non si paga e non fa male, Tondelli!
Giovedì 16 maggio 2024
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PRIMO GIORNO: Castelvetro – Aix en Provence Km 668,8
Come ogni rito che si rispetti, partenza dalla piazza del nostro Paese:
Tempo incerto ma ormai il nostro motto lo conoscete: “Non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento“.
Da prima di Parma a Voghera siamo stati messi a dura prova da acqua battente e freddo non indifferente. A Tortona, dove dovevamo incontrarci con Piero, abbiamo appreso che ha avuto un imprevisto e quindi ritarderà la partenza, o forse l’annullerà. Ci dispiace davvero molto perché era bello fare questo viaggio con il team dello scorso anno. Però, come ci ricorda Flaubert: “Mentre l’avvenire ci tormenta e il passato ci trattiene… il presente intanto ci sfugge“. Per altro noi abbiamo un po’ meno tempo dei nostri nipoti, e allora via verso il confine con la Francia, con sosta prima di Ventimiglia, dove il tempo è diventato più gentile.
Verso l’una e mezza eravamo a Mentone, dove abbiamo mangiato un ottimo risotto:
Ovviamente solo eau petillante, anche se con il Toscano… bè, sorvoliamo.
Da Mentone abbiamo costeggiato la costa fin quasi a Cannes, una strada da soddisfazione. Anche l’autostrada che porta ad AIX en Provance è bella, piena di curve che si possono fare a discreta velocità. Abbiamo trovato alloggio al “The original residence Aix Schuman”, parcheggiato le moto e doccia ristoratrice.
Aix en Provance è una bellissima cittadina, piena di giovani che frequentano la locale Università. Cena molto buona, vino rosso e Calvados per me e Lagavulin per Beppe, con gioia del Toscano che finalmente aveva trovato una compagnia all’altezza.
Adesso riposo e domani altra tappa. Buona notte care e cari Naviganti!
PS: i varchi francesi con il Telepass sono ghigliottine (Ça va sans dire) e se non stai attento la sbarra ti arriva in testa!
mercoledì 15 maggio 2024
13 MAGGIO 2024
Primi preparativi… la partenza si avvicina!
26 APRILE 2024
Il 15 maggio si parte, io, Beppe e Piero, gli stessi del Tour Europa 2023.
Toccheremo Cabo da Roca, il punto più ad Ovest dell’Europa. Visiteremo i Paesi Baschi e le Asturie, il Portogallo, l’Andalusia, la Sierra Nevada… and more. Come nostra abitudine, non si prenota ma si segue un’idea di massima: pensiamo a poco più di due settimane, per circa 6.500 chilometri.
Credo che manterrò l’abitudine di scrivere ogni sera un piccolo pezzettino di diario, in omaggio alle tante persone che lo scorso anno ci seguirono affettuosamente.
Stay tuned!
Commenti
Buon viaggio vi aspetto
Certo, alloggeremo nel tuo paese e ci gusteremo la tua pizza!